E’ il momento migliore dell’atletica italiana, lo dicono i risultati e i medaglieri che la nostra nazionale riesce a mettere insieme in tutte le manifestazioni più importanti. Ed è forse nei momenti migliori che le spine che si incontrano lungo il percorso rischiano di fare più male. La prima è quella che riguarda le condizioni di Marcell Jacobs, la seconda a sorpresa arriva dal mondo del peso.
- L’infortunio di Jacobs: quanto tempo resterà fermo
- L’allarme staffetta e la gestione di Ali
- Il caso Dal Soglio
L’infortunio di Jacobs: quanto tempo resterà fermo
L’infortunio di Marcell Jacobs è più serio del previsto. La scorsa settimana lo sprinter italiano si è fermato a Miami subito prima di quello che doveva essere non solo il suo ritorno alle gare ma anche il suo ritorno sui 200 metri dopo oltre sette anni. Il primo esame strumentale non aveva chiarito i dubbi, il secondo è decisamente più chiaro e poco positivi. L’azzurro ha infatti subito una lesione al retto femorale sinistri e dovrà fare lavoro differenziato per un mese, prima di ricominciare ad allenarsi e provare a ritrovare la condizione fisica.
Marcell sarà costretto a rinunciare alle due tappe cinesi della Diamond League (quella di Shanghai era particolarmente interessante vista la lista dei partenti, ndr) e dovrà dire no anche alle World Relays di Guangzhou in programma il 10 e 11 maggio e anche al meeting Gold di Tokyo.
L’allarme staffetta e la gestione di Ali
La nazionale italiana proprio in questi giorni è al lavoro a Roma per la preparazione delle World Relays, appuntamento mondale dedicato alle staffette che sarà particolarmente importante visto che assegna i pass per i Mondiali di Tokyo. L’Italia deve fare a meno di Jacobs, ma anche di Simonelli e di Chituru Ali, con la gestione di quest’ultimo che pare sempre meno convincente. Dopo Parigi ha scelto di continuare la sua avventura negli States ed è sempre più lontano da una staffetta azzurra che avrebbe bisogno dell’apporto di uno in grado di scendere sotto il muro dei 10 secondi. E l’allarme suona ancora più forte dopo l’infortunio dii Filippo Randazzo, fermato da una lesione a una guaina muscolare.
Il caso Dal Soglio
Se nella velocità ci sono dei problemi, il mondo del peso di certo non sorride. Tra le mani della Fidal è scoppiato un vero e proprio caso. La federazione avrebbe infatti rifiutato la richiesta di Paolo Dal Soglio di un aumento di stipendio. Il tecnico avrebbe chiesto un aumento a 60mila euro annuali rispetto a 42.5000 attuali ma dalla Federazione è arrivato un secco no. La controproposta è stata quella di prendere in carico anche la squadra femminile di peso (in questo momento senza nessuna atleta di livello internazionale) con il coach che ha però rifiutato. Pochi giorni dopo la decisione del presidente Mei di aumentarsi lo stipendio, il caso si potrebbe trasformare in una vera e propria polveriera.
Dal Soglio è stato un fattore fondamentale per il peso azzurro capace di portare Leonardo Fabbri e Zane Weir ad essere tra i migliori al mondo, nonostante le delusioni nelle ultime uscite. E ora un suo addio potrebbe anche essere all’orizzonte con la Cina che secondo i ben informati avrebbe messo sul piatto 150mila euro all’anno per la sua esperienza e anche l’Arabia Saudita che segue da vicino la sua vicenda. Il rischio è che due atleti di punta come Fabbri e Weir si ritrovano senza il loro allenatore.