Sam Bennet c’è. Il velocista irlandese vede finalmente la luce in fondo al tunnel e si sta preparando per tornare protagonista anche al Tour de France, dove due anni fa diede spettacolo vincendo due vittorie di tappa e conquistando la Maglia Verde.
Bennet sta cercando di metabolizzare e mettersi alle spalle una stagione piuttosto complicata: l’infortunio al ginocchio la scorsa estate e il conseguente intervento lo estromisero dalla partecipazione alla Grande Boucle in più vanno aggiunti gli attriti tra lui e il suo team manager di allora, Patrick Lefevere, che lo accusava di aver finto l’infortunio per capire come l’irlandese adesso abbia voglia soltanto di pedalare.
Il ritorno alla Bora-hansgrohe gli ha fatto bene anche se ci vuole ancora un po’ di tempo per poter assistere al miglior Sam Bennet. Detto questo, un mese fa circa, l’irlandese è tornato alla vittoria in occasione del GP Francoforte del 1 maggio scorso: un successo che regala nuovi stimoli e tanto morale.
“Non dico bugie e non posso affermare infatti di essere tornato al top, ma direi che in generale le cose stanno andando bene“, ha dichiarato a Wielerflits lo sprinter irlandese, che prima di tornare alla vittoria era reduce da un periodo non semplice: “Al Giro di Turchia ho passato un periodo difficile. Ogni volta che entravo negli ultimi 300 metri non ce la facevo più, ero scarico senza benzina. Non sopportavo i cambi di ritmo, potevo mantenere un ritmo costante, ma niente di più”.
Ovviamente il lungo periodo lontano da bici e gare non ha giovato all’irlandese: “Fin dall’inizio di questa stagione ho prestato molta attenzione ai miei allenamenti. Ma è normale dopo essere stato lontano dalla bici per così tanto tempo: se non corri da quattro mesi, non puoi aspettarti miracoli”.
Tra poco inizierà il Tour de France uno dei grandi obiettivi stagionali di Sam Bennet: “L’obiettivo è vincere almeno una tappa e lottare di nuovo per conquistare la Maglia Verde. Ma mi rendo conto che non sarà un compito facile. Come velocista, dovrei tornare allo stesso livello di due anni fa. Ma la Maglia Verde non è un’ossessione. È importante ottenere prima quella vittoria di tappa, poi potremo vedere a che punto siamo per la maglia”.