Santiago Lara si presenta in studio, dopo l’intro di Barbara d’Urso, con la ingenua prepotenza dei suoi pochi anni e si siede per chiedere a Diego Armando Maradona, il migliore di tutti i tempi, di avere finalmente il suo cognome.
I figli di Maradona sono ufficialmente cinque, ma non è la prima volta che un ragazzo avanza questo tipo di richiesta nei riguardi dell’ex giocatore argentino. La stessa d’Urso, come ricorda nel corso dell’intervista a Santiago, ha rivestito il delicato ruolo di mediatore tra Diego junior (il figlio napoletano di Maradona) e il padre, riuscendo nell’impresa di riconciliare i due.
Anche per Santiago questo passo, da quanto afferma, è stato maturato nella sofferenza e lo ha condotto ad un’unica richiesta: il test del DNA. Ad appena 3 anni ha perso la madre, la quale, sul punto di spirare, ha deciso di comunicare la verità al marito (padre adottivo dunque di Santiago) e ai suoi avvocati. “Una settimana prima stava molto male – ha dichiarato Lara – aveva una malattia, ha chiamato mio padre e gli avvocati e ha raccontato tutto. Il mio papà adottivo non capisco come abbia potuto sopportare tutto. Io adesso ho il cuore a mille”.
Poi, all’età di 13 anni, quando una rivista ha pubblicatola sua foto in copertina svelando il nome del suo vero padre, per Santiago si è aperta una ferita. “Ho visto un’immagine di copertina e c’era scritto ‘il figlio di Diego Armando Maradona’ sono corso a casa da mia nonna, ha chiamato mio padre, abbiamo chiamato un avvocato”.
Santiago Lara, però, assicura: “Mio padre adottivo? Per me corrisponde a mio padre perché mi ha cresciuto”, mentre, per quanto riguarda la questione sulla sua paternità, rivela: “Quando avevo 17 anni è scoppiato di nuovo il caso, la bomba, poi sono apparso in Argentina e allora ho lasciato tutto finché ho deciso che era il momento di riprendere la questione”.
VIRGILIO SPORT