Nonostante lo scudetto vinto, Maurizio Sarri resta costantemente nel mirino della critica. Dopo la vittoria del titolo la Juventus ha rimediato due nette sconfitte, a Cagliari e in casa con la Roma. I tifosi sono preoccupati: va bene che le due partite erano ininfluenti, ma il doppio scivolone non è stato certamente il modo migliore per preparare la cruciale sfida con il Lione.
Le parole dopo il ko
Così il tecnico bianconero dopo la brutta sconfitta con la Roma: “Dobbiamo riaccendere tutte le spine che abbiamo staccato in questi giorni e trovare energie fisiche e soprattutto mentali, cercando di recuperare più giocatori possibili. La partita sarà dura e dobbiamo andare a recuperare l’1-0. In questi giorni li studierò per capire i loro movimenti, ma mi ha colpito molto la loro condizione fisica. Noi dobbiamo cercare di capire il motivo dei tanti gol subiti in queste settimane e rimediare”.
Sarri e i numeri poco edificanti
Un bottino finale di 83 punti, minimo storico per una squadra campione d’Italia dal 2011 a oggi. La bellezza di 43 gol subiti. Solo il quinto attacco del campionato. E ben sette sconfitte sul groppone, robe che alla Juventus non s’erano viste da decenni. Sono i numeri poco edificanti di Sarri al termine del suo primo campionato in bianconero. Concluso con uno scudetto sofferto, certamente: ma anche condito da critiche roventi per la scarsa qualità del gioco e per la fragilità complessiva del suo progetto.
Sarri: le critiche da Torino
Sul web, anche il giorno dopo la festa scudetto, è tutto un fiorire di commenti poco carini nei confronti dell’allenatore campione d’Italia. “È cambiato l’approccio. Allegri si arrabbiava urlando e togliendosi la tuta, Sarri dovrebbe togliersi quella felpa da campeggiatore al lago di Monate e smetterla di fare il sudoku mentre gioca la Juve“, scrive Franco. “Sono onestamente felice per il successo ottenuto da Sarri. Ora potrà dire di aver vinto in Italia e serenamente andare in pensione, grazie”, è il commento sarcastico di Fabio. Mentre Paolo è filosofico: “Se avessimo la certezza che uscire col Lione significherebbe liberarci di lui, penso che nessuno avrebbe dubbi su chi tifare venerdì 7″.
Sarri: le critiche da Napoli
Anche da Napoli, però, piovono critiche furenti a indirizzo dell’ex comandante. Motivo? Due anni fa, nell’ultima ininfluente partita col Crotone, Sarri negò la ribalta a un calciatore in partenza dopo dieci anni di onorata militanza in azzurro: Maggio. Neppure un minuto in campo, per la standing ovation finale. Ieri, contro la Roma e in una partita ugualmente inutile, ha invece schierato una moltitudine di ragazzini: Frabotta, Muratore, Zanimacchia, Olivieri e Vrioni. “Questo la dice lunga sul personaggio”, scrive Gianluca. “Prima di essere allenatori bisogna essere uomini. Nella sua ultima partita con il Napoli, Gattuso ha schierato dal primo minuto Callejon con la fascia di capitano; due anni fa, il traditore Sarri in una ultima partita inutile ai fini della classifica non concesse neanche un minuto in campo a Christian Maggio. Questa è la differenza!”, sentenzia Bruno.