Bufera nel calcio dopo quanto accaduto in Sudan: i tifosi dell’Al Hilal Omdurman, durante la partita contro l’Al Merreikh, valida per il campionato locale, hanno esposto una coreografia raggelante, esponendo una gigantesca faccia del dittatore nazista Adolf Hitler. Ad accompagnarla, e ad aggravare la situazione, la scritta “Holocaust” (“Olocausto”): la polizia è intervenuta prontamente per far rimuovere lo striscione, ma le foto hanno fatto il giro del web, scandalizzando migliaia di persone in tutto il mondo. Tante le condanne al gruppo ultras Blue Lions, autore della coreografia, ma la polizia ha comunicato che per ora nessuno è stato arrestato.
Non è certo il primo caso di coreografia politica che crea scalpore: lo scorso agosto, durante un preliminare Champions League contro l’Astana, i tifosi del Legia Varsavia esposero uno striscione choc che rappresentava un SS nazista senza volto che punta una pistola alla tempia di un bimbo con un cappellino con la bandiera polacca, e la data in nero, 1944, in ricordo delle vittime dei nazisti durante la rivolta di Varsavia. “Durante la Rivolta di Varsavia i tedeschi uccisero 160mila persone. Migliaia di esse erano bambini”, era lo striscione esposto dai tifosi, che in quel caso si guadagnarono gli applausi dello stadio.
Alcuni mesi fa accadde un altro gravissimo episodio di razzismo a margine della gara tra Dinamo Kiev e Shakhtar Donetsk, classicissima del calcio ucraino. I tifosi di casa inscenarono una coreografia razzista contro la squadra ospite, esibendo tra l’altro un inequivocabile striscione esplicativo che recitava ‘100% bianchi’. Molti dei tifosi presenti nelle prime file della curva esibirono dei cappucci in chiaro stile Ku Klux Klan, con un atteggiamento chiaramente minaccioso nei confronti di diversi giocatori presenti nella squadra di Donetsk.
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