Quando gli allenatori non erano manager con abiti firmati e orologi preziosi al polso c’era Carlo Mazzone, quando i telecronisti non erano vip erano Tonino Carino da Ascoli e quando i calciatori non erano miliardari tatuati col telefonino come unico amico avevano la faccia e i baffi di Francesco Scorsa. Per un singolare scherzo del destino Scorsa è morto proprio dopo il suo grande maestro Carlo Mazzone, con cui aveva fatto la storia ad Ascoli.
- Scorsa morto poco dopo il maestro Mazzone
- La carriera di Francesco Scorsa tra Cesena e Ascoli
- Nicolini ricorda Mazzone e Scorsa
Scorsa morto poco dopo il maestro Mazzone
La notizia della scomparsa del tecnico romano ha messo in ombra la morte di uno dei suoi allievi preferiti: Francesco Scorsa si è spento a causa di un brutto male a Cesena, città che lo aveva adottato assieme a Bologna fin da ragazzino quando decise di iniziare la sua lunga e brillante carriera di calciatore. Nativo di Soverato, a contraddistinguerlo in campo erano sempre stati un temperamento di fuoco e un grande spirito battagliero e proprio ad Ascoli con Mazzone divenne un personaggio oltre che un grande difensore.
La carriera di Francesco Scorsa tra Cesena e Ascoli
Scorsa ha giocato con le maglie di Cesena, Bologna, Ravenna, Foggia ma soprattutto è stato uno dei giocatori bianconeri tecnicamente, e umanamente, più dotati di sempre, oltre che il più presente (144 partite) nei campionati serie A con la maglia del Picchio. Lascia la moglie Mirella e tre figli, Caterina, Valentina e Antonio.
Mazzone lo scelse personalmente e Scorsa fece la storia ad Ascoli. Duecentoquattordici presenze e due gol segnati in nove campionati, fra serie A e serie B, nell’epopea più gloriosa dell’Ascoli. Nato mezzala, Scorsa ha fatto poi il difensore e il libero. Sempre elegante, ma senza fronzoli, essenziale.
Francesco Scorsa lascia Ascoli, e tantissimi amici, a quasi trentasette anni per chiudere la sua carriera di giocatore vicino casa, a Ravenna, in C2. Prova a riproporsi senza acuti, come allenatore, con un’apparizione in Serie B alla guida del Catanzaro a metà degli anni ’80. Ha guidato anche Fano, Licata, Messina, Nola, Vigor Lamezia, Ascoli e Casarano.
Nicolini ricorda Mazzone e Scorsa
Toccante il doppio ricordo di Enrico Nicolini, che giocò con Mazzone e Scorsa: “La prima volta che incontrai Mazzone, fu all’Hotel Gallia al calciomercato.m Ero un ragazzino di 23 anni ,intimidito dallla presenza di questo omone allungai la mano per presentarmi….. Ovviamente non mi conosceva. Da quel momento non ci siamo più lasciati! Catanzaro, Ascoli, Bologna e come collaboratore a Brescia……A chi gli diceva che non aveva mai vinto lo scudetto, lui orgogliosamente ricordava che ogni anno aveva vinto lo scudetto dell’onestà!
Grazie mister oggi ti sei preso con te anche l’amico Francesco Scorsa…..Non ti piaceva guidare e hai scelto proprio lui per accompagnarti….. Fate buon viaggio verso l’eterno! Da stasera il cielo sarà più luminoso grazie alle vostre 2 stelle. Vi porterò sempre con me!!!”.