Pablito, l’eroe del Mondiale, l’uomo che aveva nel silenzio e nel rispetto delle sue scelte alimentato l’immagine di un’Italia migliore e della meglio gioventù in quei ragazzi dell’82 non ha mai lasciato davvero Federica Cappelletti, i suoi figli (Alessandro, il maggiore, Maria Vittoria e Sofia Elena) e anche noi.
A Federica, suo marito Paolo Rossi ha lasciato un desiderio, la testimonianza viva del suo amore per le bambine che ad ogni compleanno ricevono e riceveranno un mazzo di rose rosse. E le ha chiesto di regalare a ciascuna di loro un mazzo di rose, tante quanti gli anni compiuti, per ogni compleanno senza di lui.
Paolo Rossi, le rose rosse per il compleanno della figlia Sofia Elena
Il 7 maggio Sofia Elena ha compiuto nove anni. Nel biglietto che accompagnava i fiori c’era scritto:
“Auguri mia Principessa. Con tutto l’amore di sempre. Papà”.
Al Corriere della sera, Federica Cappelletti, giornalista e scrittrice nonché infaticabile testimone dell’opera di suo marito, ha affidato ancora una volta le sue parole.
“Il compleanno di Maria Vittoria, a gennaio, è stato il più complicato, perché era passato davvero troppo poco tempo dalla morte del padre. Però in qualche modo è stato anche un momento di gioia: era come avere Paolo con noi”.
L’incontro tra la famiglia di Paolo Rossi e Papa Francesco
In questi mesi, la famiglia di Paolo Rossi ha combattuto, con vigore. Ha vissuto emozioni profonde, come l’incontro con Papa Francesco.
“È stato un momento molto forte, perché in questo periodo noi siamo un po’ in crisi con la fede… Siamo credenti e continuiamo a esserlo, ma siamo anche un po’ arrabbiati. Il Papa è una persona disponibilissima, affettuosa e comprensiva, ha detto alle bambine di essere orgogliose del padre perché è stato un bell’esempio e a me e ad Alessandro che pure la sofferenza è una forma di preghiera”.
Questi mesi senza Paolo Rossi hanno inciso sul quotidiano, ma ogni suo oggetto, ogni suo cimelio, ricordo si è tramutato in un veicolo d’affetto e di un legame interrotto troppo presto.
“Paolo è con noi sempre. Sabato scorso, per esempio, siamo andate al mare noi tre, e le bambine mi hanno chiesto di portare qualcosa del padre, in modo che ci fosse anche lui”. Federica confida al Corriere, come le due bambine abbiano costruito un rapporto simbolico con il padre. “La grande, quando deve riflettere, va a rinchiudersi nella nostra stanza, dice che è la camera dei segreti dove incontra il papà; la piccola giorni fa mi ha detto: “Ho un segreto, ma lo sa solo papà””, ha ricordato.
La vicinanza dei ragazzi del Mondiale 1982
Sono tante le piccole cose che Federica continua a fare per suo marito. Continua a scrivere e a partecipare alla chat dei ragazzi dell’82, a quelle persone che le sono state di conforto e che le sono accanto – ognuna a modo proprio – con la delicatezza della condivisione. Come ha fatto e continua a fare Mariella Scirea.
I tanti progetti proseguono, anche grazie all’abnegazione di Federica: la Fondazione Paolo Rossi sta per vedere la luce e la maglia n.20 che suo marito indossava il giorno dei tre gol al Brasile è tornata. Una decisione pagata 50mila euro, come conferma la Cappelletti. Il film sul campione del Vicenza e della Juventus si sta materializzando, ma si è ancora ad una fase primordiale.
Il Paolo Rossi della gente
Quel Paolo Rossi che appartiene a tutti, a quelli che lo hanno amato e stimato per le emozioni donate con il suo calcio e ai quali Pablito non ha mai negato un sorriso, un autografo, una dedica, la sua presenza.
“No, anche perché Paolo mi ha sempre voluta accanto pure nella gestione della sua vita professionale e dunque l’ho sempre vissuta in prima persona. Ho saputo da subito che c’era una parte di lui che apparteneva a tutti. Ma poi c’era il privato, i nostri momenti di intimità con le bambine: ho avuto la fortuna di vivere questo e nessuno me lo potrà mai togliere”, dice Federica.
Ed è poi quanto le persone comuni avvertono e gli hanno dimostrato quando la malattia lo ha preso ancora troppo giovane.
VIRGILIO SPORT