L’Inter chiama, Napoli risponde. Da San Siro al Maradona. Da Yan Sommer ad Alex Meret. La corsa scudetto tra azzurri e nerazzurri passa anche dalle mani dei portieri. Loro, protagonisti di questo turno di campionato. Con le loro parate sull’asse tricolore che dalla Lombardia porta alla Campania.
E se nel pomeriggio l’estremo difensore svizzero ferma con due parate strepitose la voglia di pareggiare dell’Udinese togliendo le ragnatele e le castagne dal fuoco all’Inter di Inzaghi sul colpo di testa di Lucca e sul tiro a botta sicura di Solet in pieno recupero, qualche ora dopo a qualche centinaia di km di distanza Alex Meret non è da meno. Il portiere del Napoli ferma il tentativo di rimonta del Milan parando il rigore che poteva riaprire la partita ben prima del gol di Jovic.
Nel giorno in cui Serena Brancale porta il suo “Anema e Core” al Maradona, l’anima e il cuore di Napoli e del Napoli non sono solo i gol di Politano e Lukaku. Meret si esibisce nella specialità della casa, la parata dal dischetto. Il portiere azzurro ha ipnotizzato il malcapitato Gimenez dagli undici metri. Dando libero sfogo all’esultanza di tutto lo stadio con Antonio Conte capopopolo in panchina.

Lo aveva già fatto Meret, con Thauvin nella sedicesima giornata di campionato. In quell’occasione, però, il francese segnò proprio sulla ribattuta. Alex stavolta non ha voluto brutti scherzi del destino. E allora è andato in presa sicura battezzando sin dal fischio dell’arbitro l’angolo in cui avrebbe tirato il messicano.
Del resto come ammesso nel post gara: “Studiamo i rigori prima di ogni partita, c’era un’alta probabilità che calciasse su quel lato. Per fortuna sono riuscito a pararlo, era un momento delicato della partita. Una vittoria che oggi ci permette di rimanere attaccati all’Inter”. Alla faccia di chi ogni tanto lo critica perchè il Napoli meriterebbe un grande portiere. Ce l’ha già, Alex Meret.