Ogni campionato fa storia a sé e questo è uno dei più particolari, non fosse altro per il ritmo forsennato che manda in campo le squadre per concedere poi spazio (e giocatori!) alle Nazionali e all’altrettanto inedito, per collocazione geografica e soprattutto temporale, Mondiale in Qatar.
Sette giornate non sono tantissime per fare appunto un bilancio, ma da esse si possono scremare gustose tendenze, come il raffronto rispetto alla Serie A edizione ’21-’22: Udinese (+8) e Atalanta (+6) sono le formazioni che hanno migliorato nel modo più significativo, bene anche Spezia (+4) e il duo Lazio e Salernitana (+3). Capeggiano invece la classifica del rendimento peggiorativo Bologna, Inter e Milan (-5), che precedono il fanalino di coda Sampdoria (-4) e la coppia Fiorentina–Verona (-3).
La crisi che attanaglia la Juventus sfiora l’andamento lento di un anno fa: i torinesi hanno difatti racimolato solamente un punto in più e si trovavano a -10 dalla vetta, mentre adesso la distanza rispetto ad Atalanta e Napoli è di 7 lunghezze. Medesima distanza dalla prima della classe nel ’15-’16, stagione che fu chiusa con lo scudetto: quella Juventus a questo punteo di campionato aveva addirittura soli 8 punti.
Le 3 sconfitte in 7 turni non sono un inedito per l’Inter, che è stata zavorrata dalla partenze nelle seconda stagione di Simoni e Lippi e in quella di Gasperini: la truppa di Inzaghi, nonostante dati nel complesso più negativi rispetto a dodici mesi fa, ha accumulato un bottino di punti migliore.