Una seconda parte di stagione sorprendente per Giacomo Raspadori. Nell’ultima parte del campionato, questa ragazzo classe 2000 si è fatto apprezzare per tantissime giocate di classe e gol fin troppo spesso decisivi, che stanno portando il Sassuolo di De Zerbi (che a fine anno lascerà l’Emilia) a contendersi un posto nella neonata Conference League con la Roma.
Oltre a ciò, ecco che pochi giorni fa è anche arrivata la prima chiamata in Nazionale da parte del CT Roberto Mancini, che ha sempre dimostrato di credere moltissimo nei giovani. A margine dell’evento Generazione S, il classe 2000 è intervenuto in conferenza stampa parlando del progetto Sassuolo:
“E’ un progetto che sposo al 100%. Io per primo ho vissuto questi colori. Sono arrivato qui da bambino, sono diventato ragazzo e ora sto cercando di diventare uomo. La più grande fortuna è stata quella di essere cresciuto insieme alla società che mi ha trasmesso i valori di cui si parlava prima. L’aspetto sportivo è complicato, ti forma. Penso sia importante avere il percorso giusto, come quello che io ho sempre avuto al Sassuolo. Ricevere le cose al momento giusto. Per un bambino che vuole diventare ragazzo e poi uomo, credo sia importante avere questa formazione alle spalle. Questi valori penso siano indispensabili nella vita in generale”.
Oltre a ciò, Raspadori ha parlato anche della fascia di capitano del Sassuolo, più volte indossata, e della recente chiamata in Azzurro:
“Sicuramente è stata un’emozione fortissima, devo ancora entrare nell’ottica di quello che sto vivendo. Ringrazio il capitano e chi mi ha dato questa possibilità, di rappresentare questi colori che ormai sono parte di me. La Nazionale? Una cosa grandissima, faccio fatica a capire cosa è successo. E’ il coronamento di un sogno mio ma anche dell’ambiente neroverde che ha sempre creduto nei giovani e ha dimostrato quei valori che hanno aiutato me e tanti ragazzi. E’ una cosa che voglio condividere sempre con tutti”.