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Silvio Baldini: una vergogna giocare a Pasqua. Lo sfogo che scatena il web

Il tecnico del Pescara si lamenta per il calendario e chiede che vengano santificate le feste nel calcio ma sui social non tutti la pensano come lui

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Non è proprio una “Pasqua con chi vuoi” per Silvio Baldini. Hanno fatto rumore le parole del tecnico del Pescara che ha apertamente criticato la decisione di far giocare a Pasqua le partite del suo girone di serie C (gli altri due si sono giocati venerdì e sabato) e che ha polemizzato con le Leghe per non aver rispettato la festa cattolica.

Lo sfogo di Baldini

Il tecnico degli abruzzesi non ha usato giri di parole: “Vi sembra giusto che il giorno di Pasqua io debba viaggiare in treno per andare a giocare vicino Verona, contro il Legnago? Stessa cosa per chi ha giocato a Natale. Dove è il rispetto verso la nostra religione? Siamo cattolici. Ieri era venerdì santo, la Paolini non ha giocato perché erano vietati eventi sportivi. Perché in Italia non si può fare?”

Un fiume in piena, Baldini: “Io il giorno di Pasqua voglio stare con la mia famiglia e a Natale voglio fare la stessa cosa. Come può esistere la famiglia se tu non santifichi nemmeno le feste? Dove è? Poi è normale che la società vada alla deriva”.

Terremoto sul web dopo le parole di Baldini

Fioccano le reazioni: “Nessuno lo obbliga a fare l’allenatore di calcio. Vada a fare l’impiegato alle Poste e potrà santificare tutte le feste” e poi: “Siamo cattolici? Che Baldini parli per lui: l’Italia è uno Stato laico, non confessionale” e anche: “Nessuno gli vieta di andare in fabbrica, le fabbriche sono chiuse a Pasqua, sennò lavora senza rompere i coglioni come fanno baristi, camerieri, poliziotti, infermieri e milioni di persone che non hanno i privilegi di cui gode lui”

C’è chi scrive: “Bravo Baldini. Il rispetto che c’è per gli islamici SICURAMENTE non c’è per i Cattolici. A cominciare dal servizio comunicazione dell’Inter che ha fatto l’augurio per il ramadan, mentre per la Quaresima dei Cattolici NULLA” e anche: “Fate bene a criticarlo perchè tantissime persone lavorano a Pasqua ma il calcio moralizza sempre sul rispetto delle religioni (per esempio ferma le partite per far mangiare chi fa il Ramadan) e poi fa giocare durante le festività cristiane. Le partite sono anticipabili per esempio”, oppure: “Ha ragione, lo sport anche se si tratta di professionisti, quando cattura così tanta attenzione meriterebbe una sosta. Quanta gente andrà allo stadio invece di stare in famiglia? Il ragionamento è corretto”

Il web è scatenato: “Non solo ha ragione, ma lo stesso vale per i molti tifosi che non andranno allo stadio o che ci andranno nonostante, cioè sacrificando la famiglia” e anche: “Quindi dottori, infermieri, poliziotti e tutte le professioni che devono garantire un servizio permanente andrebbero stoppate durante le festività cattoliche…”, o ancora: “Per coerenza allora dovrebbe lasciare il calcio e dedicarsi ad altro dato che da sempre si gioca di domenica che è pur sempre (per un credente come lui) il settimo giorno quello dove Dio si riposa” e infine: “Sono d’accordo con lui. Il sistema ha portato noi cristiani a non rispettare più la nostra religione. Il giorno di Natale e il giorno di Pasqua sono giorni santi almeno per cattolici e ortodossi, e dovrebbero essere rispettati”.

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