Sinisa Mihajlovic parla dopo il trapianto: "Non ho più lacrime"

Il tecnico serbo commosso in conferenza stampa parla della sua malattia.

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Sinisa Mihajlovic parla dopo il trapianto: "Non ho più lacrime" Fonte: 123RF

Il tecnico del Bologna Sinisa Mihajlovic ha parlato in conferenza stampa allo stadio Dall’Ara per fare il punto della situazione sulla sua malattia dopo il trapianto di midollo sostenuto alcune settimane fa. Con lui anche il primario di Ematologia, Michele Calvo. “In questi 4 mesi ho pianto e non ho più le lacrime. Mi sono rotto le palle di piangere”, si è sfogato l’allenatore rossoblu.

Mihajlovic si è particolarmente commosso dopo l’arrivo a sorpresa della squadra intera in sala stampa: “Dire che ci sei mancato è poco, volevamo farti questa sorpresa anche se in questo momento sappiamo che non sei molto contento con noi per l’ultima partita. Volevamo solo dirti che siamo molto contenti di averti qui”, ha detto Dzemaili a nome di tutti.

Così il tecnico serbo: “Ringrazio tutti, volevate essere di più ma vi ringrazio per aver rispettato le mie condizioni. Un’altra prova di solidarietà in questi ultimi quattro mesi. L’ultima volta avevo parlato il 13 luglio annunciando la malattia. Ora voglio spiegarvi il mio stato di salute. Volevo ringraziare tutti i medici per avermi supportato, nessuno meglio di loro sa quanto sia difficile affrontare la malattia. Voglio ringraziare tutti di cuore. Senza il loro aiuto non avrei mai fatto questo percorso, che secondo me sta andando molto bene“.

“Ringrazio tutti, dai dottori che mi hanno assistito fino agli infermieri. Ho trovato degli angeli custodi, mi hanno aiutato anche psicologicamente. Persone fondamentali, senza di loro non avrei fatto quello che sto facendo. Li ringrazierò per tutta la vita. Mi ha dato tantissimo affetto. Mi dispiace non riuscire a citarli tutti”.

Per spiegare il suo stato d’animo, Mihajlovic è ricorso a Vasco Rossi: “Io sono ancora qua. Questo per me è importante, non mollerò niente. Cercherò di essere ancora presente”, ha detto nella conferenza stampa allo stadio Dall’Ara. Il tecnico ha voluto ricordare anche la frase della canzone di Eros Ramazzotti che aveva postato la moglie quando è uscito dall’ospedale, ‘più bella cosa non c’è’: “Rispecchiava tutto quel percorso e il risultato finale”.

Il dottor Calvo ha approfondito la situazione: “Abbiamo scoperto la malattia attraverso altri esami che Sinisa aveva fatto. La diagnosi era quella di una leucemia acuta mieloide. Significa che un particolare tipo di globuli bianchi vanno incontro a un processo di arresto della loro maturazione e proliferano senza avere controllo. Questo porta il midollo a perdere le sue capacità. Abbiamo subito svolto i primi accertamenti. Oggi abbiamo a disposizione terapie mirate per questa malattia, delle terapie personalizzate. Questo processo ha portato al trapianto di midollo a cui si è sottoposto Sinisa. Il nostro approccio è stato classico, fatto di farmaci chemioterapici”.

“Fin qui ci sono stati diversi cicli di cure. Il risultato dopo il primo ciclo è stato molto positivo. In termine generici, il primo obiettivo è ottenere la remissione completa, cioè che le cellulare tumorali scompaiano dal midollo, che riprende la sua normale funzione. E questo è stato ottenuto sin dal primo ciclo. Il secondo ciclo è arrivato con gli stessi farmaci e con lo stesso metodo, ma è stato più breve. Dunque c’è stata la ricerca del donatore compatibile di midollo. Oggi è un mese esatto dal trapianto. Sinisa oggi voleva chiudere un cerchio parlando con voi. Dal nostro punto di vista il cerchio non è chiuso, dobbiamo continuare a monitorare Sinisa”.

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