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Sinner e il caso Panichi: Bertolucci non si schiera, Medvedev sfotte Jannik, Alcaraz e Djokovic se la ridono

L'ex capitano azzurro di Davis non si sbottona sulla separazione tra il numero 1 e i due membri dello staff: "Avrà avuto i suoi motivi". E intanto a Wimbledon ci si allena.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Che è successo nel team di Jannik Sinner? Perché la decisione, improvvisa e non preannunciata, di separarsi da due top del calibro di Matteo Panichi e Ulises Badio proprio alla vigilia dello Slam più importante, prestigioso e difficile di tutti? A Wimbledon, di fatto, il rosso di San Candido si presenta con uno staff monco, privo di due figure cardine ed è legittimo chiedersi perché. Tra ipotesi, indiscrezioni, voci e clamorosi retroscena, c’è chi preferisce non sbilanciarsi. È il caso di Paolo Bertolucci, che su X ammette seraficamente di non avere certezze sulla vicenda: impossibile sbilanciarsi, pertanto.

Caso Sinner, la posizione di Bertolucci

Due i post social dell’ex capitano azzurro di Davis, oggi apprezzato commentatore su Sky: sarà in postazione a Wimbledon a partire da domenica 6 luglio. Il primo subito dopo l’annuncio della separazione tra Sinner, Panichi e Badio: “Cambio in corsa nel team di Jannik Sinner”. Il secondo, dopo le numerose sollecitazioni degli utenti a dire la sua: “Non mi piace sparare giudizi e supporre scenari senza avere certezze assolute. Se Sinner ha preso questa decisione avrà avuto i suoi validi motivi“. E ancora, in risposta ai follower: “Mai piaciuto Panichi? È uno dei primi tre al mondo nel suo lavoro. Poi se a te non piace la barba…”. Oppure: “Dove hai letto che ha sempre ragione?”.

Wimbledon, Jannik si allena con Medvedev

Intanto, apparentemente per nulla agitato dagli ultimi accadimenti, Sinner s’è concesso una seduta d’allenamento “di lusso” sul Centrale di Wimbledon insieme a Medvedev. “Fantastico avere l’onore di giocare questi 45 minuti e condividere il campo con Daniil, che l’anno scorso mi ha battuto proprio qui”, le parole di Jannik. E il russo, sornione, ha replicato con uno sfottò: “Il tetto è chiuso anche questa volta”. Sinner è poi tornato sulla finale persa con Alcaraz: “È stata una dura sconfitta per me, sono stati giorni difficili. Ho imparato che è un grande onore essere parte di questi match, le persone ricordano i nomi delle persone che hanno vinto e che hanno perso, ma ricordano anche il match e farne parte è pazzesco”.

Il senso di colpa di Alcaraz e le risate con Nole

Anche Alcaraz e Djokovic hanno avuto l’onore di un allenamento sul Centrale. E pure loro hanno potuto esprimere le loro riflessioni al microfono durante e dopo la seduta, caratterizzata da abbracci e risate fragorose. I due, per giunta, si erano già incrociati pure prima. Particolarmente riflessivo Carlitos in sede di dichiarazioni: “Il campo è incredibile. Mi sento quasi in colpa a danneggiarlo, ma è veramente bello giocare qui. Il suono della pallina quando lo senti è diverso, qui si gioca il tennis più bello. Cosa ho detto a Novak? Che per la prima volta mi sento nervoso in allenamento”. Quanto al serbo, “su questo campo mi sento più felice che mai, è il campo più speciale che esista”.

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