Il 29 giugno scorso l’Italia veniva umiliata dalla Svizzera facendosi eliminare dall’Europeo. Un fallimento che nessuno è stato in grado di digerire, neppure a distanza di giorni. Chi è tornato a parlare del rendimento degli azzurri nella manifestazione continentale è il Ministro Andrea Abodi, con stilettate dure e precise inviate tramite la Gazzetta dello Sport nei confronti non solo di Luciano Spalletti ma pure del presidente della Figc Gabriele Gravina. Abodi è andato giù duro nelle considerazioni chiedendo che a prevalere sia l’interesse generale e non quello individuale.
- Fallimento Italia, la ricetta di Abodi
- La ricandidatura di Gravina secondo Abodi
- La questione infrastrutture e gli aiuti al calcio
- La prossima Serie A e la curiosità su Conte
Fallimento Italia, la ricetta di Abodi
Da campione in carica l’Italia poteva uscire dai giochi già ai gironi, se non fosse stato per quella giocata all’ultimo secondo di Zaccagni. Ma la sostanza non cambia, neanche con un turno in più. Cosa è accaduto alla Nazionale per ridursi così ha provato a spiegarlo Andrea Abodi che già nei giorni scorsi aveva lanciato frecciate: “Spero si ripristini una scuola federale di selezionatori. Questo presuppone un Club Italia e un settore tecnico ripensati nella loro globalità. Io ho sempre espresso giudizi positivi su Spalletti ma servono anche analisi e autocritica che sono mancate. Quello che è successo non può essere un semplice “capita” o “gli altri sono stati più forti”, noi siamo stati la versione peggiore di noi. Mi auguro che per la Nations League abbiano fatto tesoro della sconfitta ma a oggi non vedo segnali“.
La ricandidatura di Gravina secondo Abodi
Sulle elezioni anticipate per la Figc, Abodi ha un’idea precisa: “Mi è sembrata una risposta istintiva e non il frutto di una riflessione comune“. Gabriele Gravina potrebbe rimanere al timone, ricandidandosi ancora una volta ma questa è un’eventualità sulla quale ancora non si esprime il ministro per lo sport: “Penso voglia valutare come si evolveranno determinate situazioni, a partire dagli equilibri nelle Leghe. Vuole evitare che qualcuno abbia il sopravvento, è una specie di logica del disarmo bilanciato. A me ha detto delle cose, sono convinto le dirà anche in pubblico. D’altro canto il livello dello scontro e delle contrapposizioni personali – sempre da stigmatizzare – hanno raggiunto l’insopportabile, adesso deve prevalere solo l’interesse generale“.
La questione infrastrutture e gli aiuti al calcio
Da un lato c’è un sistema che non vuole cambiare, dall’altro la necessità di farsi avanti anche nell’organizzazione di grandi eventi. In attesa delle Olimpiadi, per le quali Abodi spera naturalmente che gli italiani possano ritagliarsi un ruolo da protagonisti, c’è la questione stadi e infrastrutture che tiene banco: “Ci sono tanti progetti – sottolinea il ministro -, mi sento di tranquillizzare tutti sul fatto che organizzeremo, con la Turchia, l’Europeo 2032: faremo la proposta dei 5-6 stadi all’Uefa entro ottobre 2026 e entro aprile 2027 saranno aperti i cantieri“. E sugli aiuti al calcio precisa: “Sì, ma non a fondo perduto“.
La prossima Serie A e la curiosità su Conte
Infine, un argomento un po’ più soft come quello delle aspettative sul prossimo campionato di Serie A: “Ancora più combattuto e competitivo, ci sono almeno altre due tre squadre che possono dar fastidio all’Inter campione in carica. Conte? Sono curioso di vedere come si combineranno tre elementi: il mister, De Laurentiis e la passione dei napoletani… Sarà comunque uno spettacolo“. Parola di ministro.