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Superlega, tuona anche la Fifa: la minaccia di Infantino

Il presidente del massimo organo calcistico mondiale supporta la Uefa e il suo presidente Ceferin nella lotta contro il nuovo progetto: "O si è dentro o si è fuori. Chi ha agito in questo modo valuti le possibili conseguenze".

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Serviva il rivoluzionario progetto della Superlega per ricompattare Fifa e Uefa, storicamente rivali per l’egemonia del calcio internazionale.

Dopo lo strappo deciso dai 12 club che alla mezzanotte di lunedì 19 aprile hanno diffuso il comunicato con cui si annunciava la nascita del progetto destinato a stravolgere il mondo del pallone e a decretare la morte della Champions League nella formula attuale, così come di quella che è stata appena ideata, il presidente dell’Uefa Aleksander Ceferin ha immediatamente tuonato, minacciando sanzioni per i club “ribelli”, anche immediate per le società ancora in corsa nella Champions e nell’Europa League di questa stagione.

A stretto giro ecco analoghe dichiarazioni da parte del numero uno della Fifa Gianni Infantino, che è intervenuto al Congresso Uefa usando termini molto duri senza escludere punizioni per le squadre coinvolte e, implicitamente, anche per i giocatori. Il tutto a poco meno di 20 mesi dal Mondiale 2022 in Qatar.

“Ho letto parole come guerra e crimine, terribili se legate al calcio, il gioco che tutti amiamo e che dovrebbe dare gioia a tutti. Voglio essere estremamente chiaro. La Fifa è costruita su alcuni valori, i veri valori dello sport. Quindi non possiamo che disapprovare la Superlega: è un negozio chiuso, una fuga dalle attuali istituzioni, dalle leghe e dalle associazioni”

Infantino è duro anche parlando delle presunte motivazioni economiche alla base della Superlega: “Quando giocavamo da piccoli e segnavamo, ci sentivamo tutti come Paolo Rossi al mondiale. È questa la magia del calcio. Se guardiamo a tutto questo, ci sono tanti motivi per dire no a un gioco finanziario di breve termine. Bisogna pensare ai propri azionisti, ma anche a tutti i tifosi”.

“Se alcuni scelgono di andare per la loro strada, devono accettarne le conseguenze – il monito di Infantino – Sono responsabili delle proprie scelte. Concretamente, questo vuol dire che o sei dentro o sei fuori. Non puoi essere a metà. Pensate a cosa significa. La FIFA è aperta a tutti, ciascuno può portare avanti idee e proposte, e sono sempre valutate. Ma bisogna rispettare le istituzioni, la Fifa, la Uefa, la storia, la passione di così tante persone in tutto il mondo”.

Il presidente Fifa non ha nascosto la speranza che tutto possa rientrare: “Capisco che la pandemia abbia esacerbato tutti i contrasti, ma il calcio è basato sulla speranza. Ed è una nostra speranza fare in modo che la speranza diventi realtà. Per questo spero che tutto torni alla normalità e si sistemi. Ma sempre con rispetto e agendo in maniera responsabile, solidale, nell’interesse del calcio nazionale, europeo e mondiale”.

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