Novantacinque giorni e tanto dolore dopo si ricomincia. Dopo numerose polemiche, infiniti tira e molla, pugni sbattuti sul tavolo, protocolli da rifare, date da reinventare, quarantene e ritiri riecco il calcio giocato. Stasera a Torino in palio la finale di coppa Italia tra Juventus e Milan dopo l’1-1 dell’andata che sembra appartenere a un altro secolo. Tre mesi sospesi in aria, senza sapere come e se si sarebbe tornati in campo ma ora la normalità sembra più vicina. Ed anche una partita di pallone è il segnale che il tunnel potrebbe essere quasi finito.
Juventus-Milan a porte chiuse e in diretta tv
Si riparte (quasi) come ci si era fermati, ovvero a porte chiuse (con diretta tv su Rai1 alle 21 con ampio pre e post-partita) ma è tanta la voglia di calcio che anche questo gap viene bypassato dai tifosi che scalpitano per tornare a esultare per un gol.
I tifosi vedono il ritorno alla normalità
Sui social si palpa l’attesa per il fischio d’inizio e i tifosi di Juve e Milan sono uniti dallo stesso pensiero: Finalmente si gioca: “Ecco cosa mi è mancato di più in questi mesi, l’adrenalina pre partita e la gioia di vedere la Vecchia Signora!” o anche: “Ci mancavano moltissimo, una parvenza di normalità”.
Attesa spasmodica per Juventus-Milan
C’è chi scrive: “L’attesa è più alta di una finale dei Mondiali” , un altro tifoso aggiunge: “Finalmente stasera si parlerà di calcio giocato”, oppure: “Non riesco più ad aspettare. E se è vero che esistono problemi più grandi di una partita di calcio, per me vuol dire anche ritorno alla normalità (con annesse ansie pre e di solito delusioni post partita”.
Dalla sponda rossonera come da quella bianconera parte sempre lo stesso messaggio: “Dopo più di 3 mesi, si torna a vivere di calcio”. Singolare un commento di una tifosa: “Chissà se li riconosco ancora i giocatori, non vorrei essermi scordata”. Un fan aggiunge: “C’è chi non vedeva l’ora e c’è chi… Mente!” e infine: “Tornerò ad indossare la mia maglietta. Esultare, soffrire, provare emozioni forti. Tornerò a fare i miei riti pre partita”.