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Tokyo 2020, ferma risposta di Marcell Jacobs a chi ha dei dubbi

In finale anche nella 4x100, il campione olimpico ai detrattori: "Qui con il duro lavoro". Sarà portabandiera alla cerimonia di chiusura.

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Non si placano le polemiche sulla vittoria di Marcell Jacobs nella finale dei 100 metri a Tokyo 2020. Si continua a discutere sulla sua prestazione, alimentando sospetti e dubbi.

Marcell Jacobs, finalista anche nella 4×100, va dritto per la sua strada, pensando solo a fare bene in pista e a godersi questo momento magnifico che gli ha regalato la medaglia più preziosa delle Olimpiadi.

Le polemiche non mi toccano assolutamente, neanche gli rispondo perché gli darei soltanto importanza”, le parole del velocista azzurro riportate dall’Ansa.

“So che sono arrivato qui facendo tanti sacrifici, tanto lavoro, sconfitte e delusioni. Mi sono sempre rialzato e rimboccato le maniche. Sono arrivato fin qui solo con il duro lavoro, quindi non mi tocca assolutamente”, ha continuato il campione italiano.

In sua difesa, dopo le parole molto dure del presidente del Coni Giovanni Malagò, sono arrivate anche le dichiarazioni di Sebastian Coe, presidente di World Athletics.

“Le accuse di doping a Jacobs? Sinceramente non leggo tutti i giornali, sono solo speculazioni. Riguardo ad ogni atleta, sono fiducioso sulle prestazioni in gara. Abbiamo sistemi antidoping che garantiscono la certezza su ogni prestazione“.

Da capire se queste speculazioni continueranno o meno. Marcell Jacobs non se ne cura e pensa solamente a conquistare altri traguardi importanti. La forza del campione.

Intanto Giovanni Malagò ha annunciato che Marcell Jacobs sarà il portabandiera dell’Italia alla cerimonia di chiusura di Tokyo 2020. Un’altra grande soddisfazione per l’uomo più veloce del mondo.

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