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Torino-Spezia, Giampaolo: "Se guardiamo sempre indietro siamo morti"

Il tecnico è intervenuto in conferenza stampa in vista della sfida con i liguri

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Torino-Spezia, Giampaolo: "Se guardiamo sempre indietro siamo morti" Fonte: Getty Images

In vista di Torino-Spezia, Il tecnico granata Marco Giampaolo è intervenuto in conferenza stampa: “Lo Spezia è una squadra che gioca a calcio, leggera e spensierata. Loro si divertono e hanno un gioco riconoscibile, giocano con poco carico cognitivo. Noi dobbiamo prepararla al meglio perchè è una aprtita importante. Dovremo recuperare dopo il tour de force. Non è più calcio e devi fare un altro mestiere se la squadra dovesse affrontare l’avversaria con braccino corto e ansie. Il calcio è un divertimento serio. Non ci sono buoni propositi. É necessario rischiare qualcosa per vincere e guardare avanti, essere positivi e propositivi. Se guardiamo sempre indietro siamo morti“.

Tema chiave il modulo: “3-5-2? La storia dice che si vince con qualsiasi sistema. É infatti altro ciò che conta e fa la differenza. I numeri sono importanti fino a un certo punto per capire le predisposizioni dei calciatori. E meno mi invento, meglio è. Bisogna lavorare sulla mentalità, non un problema di sistema. É necessario avere l’idea di fare bene su tutti i piani, di dominare l’avversario. Domani giocherà Segre al posto di Rincon, sono convinto che possa far bene. Mi spiace non aver dato minutaggio a Baselli in Coppa, ma le dinamiche non lo hanno permesso. É dovuto uscire Zaza, ma sarebbe stata opportunità per valutare Baselli. Il suo recupero è avvenuto recentemente con gare ogni tre giorni: non c’è stata possibilità di fare valutazioni, non abbiamo riscontri. In allenamento, dal punto di vista medico sta bene ed è un buon giocatore. Dovessimo aver bisogno di lui, dovesse far mezz’ora, la farà. Non giocherà dall’inizio, ma avessimo bisogno posso contare su di lui“.

L’intervista si è chiusa parlando del “Gallo” e del progetto Giampaolo: “Belotti? Le energie posso gestirle in campo: penso a Segre, che dopo due allunghi contro il Milan è in debito di ossigeno. Bisogna gestire i momenti delle partite, vale per tutti. É la testa che fa la differenza. Nei giorni seguenti alla coppa ci siamo dedicati al recupero, a trovare il compromesso tra recupero e preparazione della gara, oggi poi qualche piccola cosa. Ma ci arriviamo bene. Il mio Toro? Nel post gara dopo il Milan, ho fatto una battuta dicendo che ci vuole una vita, ma era per sdrammatizzare. Bisogna essere elastici nel pensiero. Non è tanto essere vicini o lontani, ma rispettare le caratteristiche dei giocatori e nascondere i difetti. Dobbiamo esaltare le nostre qualità. Paghiamo un inizio non felice, uno spirito di squadra migliorato nel tempo e ora ci portiamo dietro il tempo perso o non avuto. Oggi siamo in grado di fare buone prestazioni, ma ci siamo giocati tutti i bonus. Il gruppo è migliorato, i calciatori sono disponibili, lo spirito è buono: sono tutti aspetti positivi per dare continuità ai risultati. Solo così, nel tempo, ne vieni fuori. Oppure vinci tre partite di fila. In qualche modo bisogna fare”.

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