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Traffico di droga, la decisione su D'Onofrio: spuntano retroscena bui

Spuntano altri retroscena sul capo procuratore dell’Aia Roberto D’Onofrio, arrestato per traffico di droga, che tramava per favorire o bloccare la carriere dei fischietti.

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Il mondo del calcio è ancora scosso dalla vicenda che ha coinvolto il capo procuratore dell’Aia Roberto D’Onofrio, che è finito in manette insieme ad altre 41 persone per traffico di droga dopo una maxi operazione condotta della Guardia di Finanza. Gli arrestati, dal 2019 al 2021, avrebbero introdotto in Lombardia oltre 6 tonnellate di marijuana e hashish.

D’Onofrio, la decisione del Consiglio federale

Oggi, il Consiglio federale ha preso una decisione definitiva: come per tutti i tesserati della Figc, anche la giurisdizione degli arbitri rientrerà negli oneri della giustizia federale. È stata perciò approvata all’unanimità la proposta del Presidente Gravina dopo intensi dialoghi negli ultimi tre giorni con il Ministro per lo Sport Andrea Abodi e il presidente del Coni Giovanni Malago. Il passaggio della giustizia arbitrale all’interno di quella federale, entrerà in vigore dal 1 gennaio 2023.

D’Onofrio, le parole di Gravina

Queste le considerazioni del presidente della Figc Gravina dopo l’arresto di D’Onofrio: “Il mondo del calcio è stato saccheggiato da questo episodio. Siamo tutti parte lesa. Ma gli arbitri sono intoccabili, loro non c’entrano nulla. È una vicenda che presenta moltissimi lati oscuri che non riusciamo a comprendere e a capire”.

Sul presidente dell’Associazione Italiana Arbitri Trentalange, Gravina ha aggiunto: “Comprendo la sua sofferenza, che è la nostra. Quanto all’ipotesi di commissariamento non ci sono elementi a oggi per una scelta del genere. Se dovessero emergere delle altre responsabilità, sarebbe lo stesso Trentalange a dimettersi”.

D’Onofrio, altri retroscena gravi sul capo procuratore

Sono intanto emersi altri retroscena su D’Onofrio e l’Aia sapeva. Il capo procuratore dell’Aia tramava per favorire o bloccare la carriere dei fischietti. Il tutto è registrato in sei file audio. Ascoltati da Gravina, il presidente della Federcalcio era già intervenuto denunciando il caso alla Procura federale suggerendo all’Associazione arbitri di rimuovere D’Onofrio. Nessuno però ha mosso un dito.

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