E’ una domenica memorabile per la Ferrari, tornata a partecipare e a vincere la 24 Ore di Le Mans dopo 50 anni di assenza. L’ultima vittoria del Cavallino è di 58 anni fa, e a riportarlo in alto sono stati Alessandro Pier Guidi, James Calado e Antonio Giovinazzi, i piloti del prototipo Ferrari 499P numero 51, commossi sul podio del circuito de la Sarthe.
“Da italiano, è un momento speciale – ha detto l’expilota di Formula 1 Antonio Giovinazzi, un passato nell’Alfa Romeo -. Dopo la Hyperpole eravamo entusiasti di avere due vetture in prima fila, ma non ci aspettavamo di sopravvivere 24 ore. Invece è accaduto. Abbiamo mostrato nelle gare precedenti di avere un’auto veloce”.
“Le Mans è una pista poco abrasiva, non c’è un degrado gomme elevato e questo ci ha aiutati. Ci sono poche gare al mondo che da pilota guardi con tanta ammirazione e desiderio di vincere come questa: per me le altre due sono Indianapolis e il GP di F1 a Monza. È sempre stato un mio sogno correre e vincere la 24 Ore, sogno realizzato”, sono le parole riportate dalla Gazzetta dello Sport.
“Non salivo su un podio dal 2016, tornare a vincere è stato emozionante – si è sfogato Giovinazzi -. Non nascondo che ho pianto, ci sono stati tanti sacrifici e tanti anni deludenti. Ho sempre creduto nel mio talento e in questo progetto. Sono molto scaramantico, finché non ho visto la bandiera a scacchi non ci credevo. Il momento più difficile per me è stato il primo stint: avevo le slick e mi sono trovato sotto un acquazzone”.