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Morte, fughe e dimissioni: anche il calcio è sotto assedio

Il conflitto tra la Russia e la nazione del presidente Zelensky, tra le tante cose, sta seriamente danneggiando anche i movimenti calcistici dei due paesi.

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Con l’inasprirsi della guerra tra Russia e Ucraina sta aumentando sempre più anche la portata delle ripercussioni e delle conseguenze sui due paesi coinvolti.

Tra i settori dove le ostilità stanno producendo effetti nefasti vi è anche il calcio, con i movimenti nazionali delle due stati in lotta che stanno, ogni giorno di più, risentendo del protrarsi del conflitto.

Russia, le controverse dimissioni di Gisdol

Fra le ultime conseguenze prodotte a livello calcistico dalla forzata invasione russa, vi sono le dimissioni di Markus Gisdol, allenatore della Lokomotiv Mosca che, sebbene la Russian Premier League abbia indicato come licenziato, ha voluto specificare senza mezzi termini di essersi dimesso perché in disaccordo con ciò che gli sta succedendo attorno.

“Per me allenare è il miglior lavoro del mondo, ma non posso esercitare la mia professione in un paese in cui il leader è responsabile di una guerra nel mezzo dell’Europa. Questo non è in linea con i miei valori, motivo per cui ho rassegnato le dimissioni con effetto immediato” ha detto il tecnico tedesco alla Bild.

“Non posso stare su un campo di allenamento a Mosca, allenare i giocatori, pretendere professionalità quando a pochi chilometri di distanza si danno ordini che causano grandi sofferenze a un popolo intero. Questa è una mia decisione personale e ne sono assolutamente convinto”.

Guerra Ucraina, fioccano gli addii

Le sue dimissioni sono solo le ultime di una lista sempre più lunga di giocatori, allenatori e assistenti che hanno deciso di risolvere i propri contatti in essere con i club russi.

È questo il caso anche di Yaroslav Godzyur (portiere trentaseienne allontanatosi dall’Ural Ekaterinburg) e, soprattutto, di Andrey Voronin, quarantaduenne tecnico ucraino della Dinamo Mosca che ha deciso dopo quasi un anno e mezzo di terminare la sua avventura con la squadra della capitale.

Guerra Ucraina, le morti di Martynenko e Malyshev

I loro casi però non sono nulla in confronto a quanto accaduto a Dima Martynenko, venticinquenne promessa del calcio ucraino rimasto ucciso durante un bombardamento russo.

L’attaccante dell’FC Hostomel (squadra di seconda divisione), come si apprende dalla comunicazione congiunta fatta dalla Federcalcio del distretto di Kiev-Światoszyn e dalla Federcalcio ucraina, ha perso la vita in casa sua assieme alla madre, mentre la sorella (colpita alla testa dai detriti prodotti dalle esplosioni) sta lottando tra la vita e la morte.

La sua dipartita dimostra come il conflitto stia prendendo una piega sempre più cruenta e, col passare delle ore, stia assumendo i contorni di un vero e proprio dramma.

Purtroppo è arrivata anche la notizia della morte del giovane biathleta ucraino Yevhen Malyshev, caduto in combattimento mentre era in servizio di leva. Faceva parte della nazionale juniores e avrebbe compiuto 20 anni il 10 marzo.

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