Doveva essere una card di ordinaria amministrazione quella di UFC 293, che si è tenuta nella notte italiana tra sabato 9 e domenica 10 settembre in quel di Sydney. E invece, il match principale tra Israel Adesanya e Sean Strickland, valido per il titolo di campione dei pesi medi che andava difeso dal primo, ha regalato uno degli upset più inaspettati della storia della più nota promotion di MMA al mondo.
- UFC 293, chi è Israel Adesanya
- Sean Strickland, il rivale che rischiava di non combattere più
- Strickland batte Adesanya: la sintesi del match
- Gli altri match di UFC 293
- UFC 293, risultati della card
UFC 293, chi è Israel Adesanya
Nello scenario della Qudos Bank Arena l’incontro che ha culminato la main card ha visto nel ruolo di defender Adesanya, il controverso detentore della cintura dei medi che Dana White, capo di UFC, definì nel 2018 “il futuro” della disciplina. Già kickboxer, The Last Stylebender approda nelle MMA nel 2012 (non prima di disputare un secondo rematch con un suo avversario storico, quel Alex Pereira anche lui poi passato in UFC e di recente reduce dalla vittoria contro Jan Błachowicz in UFC 291 dello scorso luglio, al suo debutto nei mediomassimi), per poi entrare nell’Ultimate Fighting Championship nel 2017.
Con uno score di 24-2, 13-2 UFC prima dell’incontro di ieri notte, Adesanya rappresenta uno dei volti simboli della promotion (ha anche prestato il volto a UFC 5, videogioco ufficiale), e in Italia ricordiamo anche la rivalità molto aspra con il nostro Marvin Vettori, contro il quale vinse in un primo match ma tramite una decisione non unanime dei giudici. Nel 2019 ottiene il titolo ad interim dei pesi medi contro Kelvin Gastelum, che poi confermerà nello stesso anno dopo un tostissimo match contro Robert Whittaker.
Il nigeriano naturalizzato neozelandese proverà poi a salire di categoria per l’ambizioso obiettivo della doppia cintura, negatolo però da Jan Błachowicz. Torna ai medi, affronta di nuovo Vettori in uno storico (per l’Italia) incontro per il titolo di categoria nel 2021, vinto di nuovo da Adesanya e che difenderà sino a perderlo contro Pereira (rieccolo) nel 2022. Il rematch tra i due però viene vinto da The Last Stylebender, che si riprende la cintura che avrebbe dovuto difendere quindi contro Strickland.
Sean Strickland, il rivale che rischiava di non combattere più
Quest’ultimo è stato selezionato tra i rivali disponibili visto che Adesanya aveva fatto piazza pulita dei fighter in cima ai ranking (l’attuale numero 1, Dricus du Plessis, si era chiamato fuori per prendersi un breve periodo di pausa). Lo statunitense ha iniziato il suo percorso in UFC nel 2014, con uno score prima di ieri notte di 27-5, 14-5 UFC, e ha rischiato di non poter proseguire la carriera a causa di un incidente (un’auto finita contro la sua moto) avvenuto nel 2018.
Ma due anni dopo Strickland smentisce il parere dei medici e torna a combattere, confermandosi nei pesi medi e battendo gente del calibro di Brendan Allen, Jack Hermansson, Uriah Hall e Abusupiyan Magomedov (viene però battuto dal solito Pereira). Insomma, un buon avversario, ma comunque una formalità sulla carta per Adesanya. E invece.
Strickland batte Adesanya: la sintesi del match
Contro tutti i pronostici, lo statunitense lungo i cinque round dell’incontro ha neutralizzato la pericolosità del rivale, che è apparso persino a tratti remissivo e poco a fuoco. 137 i colpi messi a segno da Strickland contro i 94 di Adesanya, con il primo che si è avvicinato a chiudere l’incontro già nel primo round: l’americano, con la guardia da boxer à la Mayweather, disturba l’avversario con un jab e poi un diretto a segno, scaricando così una impressionante mole di colpi al volto del rivale che perde l’equilibrio e si ritrova incalzato contro la gabbia da un efficace Strickland.
Il match, fischiato al terzo round dal pubblico per la melina (con Adesanya non è una novità) prosegue con il detentore della cintura costretto più a difendere che a contrattaccare, mentre il rivale aumenta la pressione urlando contro Stylebender (avrà letto Il Libro dei Cinque Anelli di Miyamoto Musashi, opera abbastanza nota tra i fighter e in cui si sottolinea l’importanza delle grida contro il nemico in un duello). Morale: Strickland vince ai punti con decisione unanime (49-46, 49-46, 49-46) e con un upset che per clamore ricorda quello altrettanto clamoroso tra Julianna Pena e Amanda Nunes a UFC 269, e si prende pure la cintura di campione dei medi.
Gli altri match di UFC 293
Tipico comunque di questo sport (ed è anche il suo bello): non esistono intoccabili, neppure tra i grandi nomi. Nel resto della card abbiamo visto qualche match interessante come quello tra Alexander Volkov e l’idolo di casa Tai Tuivasa per i pesi massimi, ma con il secondo che ha ceduto al rivale nel secondo round round tramite una Ezekiel Choke, attualizzazione della Sode Guruma Jime praticata nello judo (in sostanza, una tecnica di strangolamento con un braccio dietro la testa dell’avversario). Segnaliamo poi l’incontro tra Manel Kape e Felipe Dos Santos, John Makdessi contro Jamie Mullarkey e il ritorno alla vittoria dell’ex promessa Nasrat Haqparast.
UFC 293, risultati della card
Sean Strickland batte Israel Adesanya via decisione unanime (49-46, 49-46, 49-46)
Alexander Volkov batte Tai Tuivasa via sottomissione al secondo round
Manel Kape batte Felipe Dos Santos via decisione unanime (30-27, 29-28, 29-28)
Justin Tafa batte Austen Lane via TKO nel primo round
Tyson Pedro batte Anton Turkalj via TKO nel primo round
Carlos Ulberg batte Da Woon Jung via sottomissione nel terzo round
Chepe Mariscal batte Jack Jenkins via sottomissione nel terzo round
John Makdessi batte Jamie Mullarkey via decisione unanime (29-28, 29-28, 29-28)
Nasrat Haqparast batte Landon Quinones via decisione unanime (30-27, 30-27, 30-27)
Charlie Radtke batte Mike Diamond via decisione unanime (29-27, 29-27, 29-27)
Gabriel Miranda batte Shane Young via sottomissione nel primo round
Kevin Jousset batte Kiefer Crosbie via sottomissione nel primo round