Non arrivano bei segnali da Livigno dove Mathieu van der Poel stava svolgendo l’ultimo importante blocco di lavoro in altura in vista del finale di stagione.
Il campione olandese infatti, contrariamente a quanto si pensava, non ha ancora smaltito i postumi della caduta rimediata durante la prova di cross country alle Olimpiadi di Tokyo e questo stato di malessere l’ha costretto, in accordo con lo staff dell’Alpecin-Fenix, a lasciare prima del previsto il ritiro valtellinese.
Stando però a quanto dichiarato da Christoph Roodhooft il programma di van der Poel (che ora si prenderà qualche giorno di riposo) non dovrebbe subire particolari variazioni.
“Non crediamo che il programma debba cambiare, ma potremmo dire qualcosa di diverso fra tre giorni. Gli approfondimenti che abbiamo fatto mostrano che non si tratta di un problema strutturale. Non è una situazione allarmante, ma ci aspettiamo qualche evoluzione nei prossimi giorni” ha dichiarato a Het Nieuwsblad il team manager della squadra svelando come già prima della trasferta giapponese il figlio di Adrie non fosse al meglio.
“Già prima aveva avuto qualche problema. Nella prima manche di Coppa del Mondo di MTB ad Albstadt il dolore si era già manifestato da solo. Non crediamo che sia un problema dovuto alla transizione dalla bici da strada alla MTB […] Al momento può pedalare in maniera tranquilla, ma questo ovviamente non è un allenamento. Per questo abbiamo deciso di interrompere il ritiro, inutile andare avanti così” ha concluso Roodhooft.