In una lunga intervista concessa alla ‘Gazzetta dello Sport’ Piero Ferrari, il figlio del ‘Drake’, nonché vicepresidente della gloriosa azienda di Maranello, ha fatto alcune interessanti rivelazioni sull’avvicendamento tra Maurizio Arrivabene e Mattia Binotto alla guida del team. “Tutto è avvenuto prima di Natale, poi per varie ragioni avevamo pensato di non renderlo noto” ha sottolineato.
“Non voglio entrare nei particolari, anche perché io posso parlare solo da azionista, dico solamente che c’è stato un confronto tra noi soci, con John Elkann, e alla fine abbiamo agito nell’esclusivo interesse della Ferrari. Mi pare che l’abbiate scritto un po’ tutti che Marchionne aveva in animo una mossa del genere, però a noi premeva preservare la continuità tecnica, senza creare alcuna turbativa nella struttura della scuderia” ha aggiunto Ferrari, che poi ha glissato sulla frattura tra Arrivabene e Binotto: “Questo l’abbiamo letto. Ma, lo ribadisco, per noi era importante garantire la continuità tecnica del reparto corse del Cavallino” ha tagliato corto.
Nel 2019 la Ferrari cercherà di conquistare un titolo che ormai manca dal 2007, quando a trionfare fu Kimi Raikkonen. Il pilota finlandese, tra l’altro, a fine stagione ha chiuso il suo rapporto con il ‘Cavallino Rampante’, che ha deciso di affiancare a Sebastian Vettel (quattro titoli con la Red Bull ma ancora alla ricerca dell’acuto iridato in ‘Rosso’) il giovane talento monegasco Charles Leclerc. Per Raikkonen, invece, percorso contrario perché andrà a sedersi nell’abitacolo dell’Alfa Romeo Sauber lasciato libero proprio da Leclerc.
La pressione, insomma, a Maranello non manca: bisognerà però ancora una volta fare i conti soprattutto con la Mercedes, che la sta facendo da padrona e che – così come il suo uomo di punta, Lewis Hamilton – non sembra intenzionata ad arrestare la sua striscia vincente.
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