La strada a Sinner l’hanno indicato loro, e a quanto pare piuttosto bene: Matteo Berrettini e Flavio Cobolli hanno debuttato con una vittoria a testa nell’ATP 500 di Vienna, che diventa a questo punto una sorta di warm up in tutto e per tutto in vista della Davis, dove sia Matteo che Flavio (assieme a Musetti) proveranno a non far sentire la mancanza di Sinner nel tentativo di riportare l’insalatiera per la terza volta di fila in Italia. Vittorie belle e non scontate, pensando alle recenti difficoltà di Berrettini e alle precarie condizioni fisiche di Cobolli, che pure ha saputo gettare il cuore oltre l’ostacolo. E così facendo, regalare anche un sorriso a Volandri.
- Berrettini solido con la prima: Matteo schianta Popyrin
- Cobolli più forte della febbre: domani esame Sinner
- Machac dura un set, Cobolli lo inebetisce col dritto
Berrettini solido con la prima: Matteo schianta Popyrin
Che magari sarà più sollevato dopo aver visto il modo col quale Matteo ha piegato un cliente sempre scomodo come Alexei Popyrin. E se cercate una chiave di volta per capire perché sia andata in questo modo, allora basta dare uno sguardo alle percentuali al servizio: solido l’80% di punti vinti con la prima mandato a referto da Berrettini, efficace e produttivo anche con la seconda (74%), mentre l’australiano s’è fermato sotto al 70% in ambedue le voci.
Il 7-6 6-3 finale matura con una prova di sostanza e fiducia: determinante l’atteggiamento mostrato dal romano soprattutto nel corso del primo set, dove Popyrin mette in campo 9 ace (23 punti raccolti su 28 prime servite), senza però mai riuscire a scalfire le certezze dell’italiano bravo a salvarsi nel nono gioco sull’unica palla break concessa. Nel decimo gioco è Matteo ad avere l’opportunità di andare a set point sul servizio del rivale, che pure gli nega la possibilità di chiudere. Decisiva la coda al tiebreak dove Berrettini, dopo essere stato sotto 4-3 con due servizi di Popyrin all’orizzonte, ha risalito la corrente piazzando un 4-1 di contro parziale per chiudere i conti e garantirsi almeno il terzo set.
Non ce ne sarà bisogno perché nel secondo, dopo aver sciupato un’opportunità per salire 2-1 nel terzo gioco, nel settimo game il break arriva e a quel punto c’è solo da controllare il ritorno (sterile) dell’australiano, che non riesce a replicare e anzi perde ancora la battuta nel nono game. Agli ottavi Berrettini sfiderà Cameron Norrie, che ha battuto Andrey Rublev: altro esame di qualità in vista della Davis, dove Volandri si affiderà tanto alla sua fame.
Cobolli più forte della febbre: domani esame Sinner
Anche Cobolli è una carta pesante da giocare a Bologna, e l’ha voluto ribadire contro Tomas Machac, schiantato letteralmente col punteggio di 7-6 6-2. Vittoria di valore: Cobolli ha ammesso a fine partita di aver avuto la febbre nelle precedenti 48 ore e di essere lui stesso il primo ad essersi sorpreso per la prova effettuata.
“Non avevo grosse pretese, me la sono giocata senza pormi troppi obiettivi ed è andata meglio del previsto. Ora però meglio che vada a riposare, perché domani mi attende un compito probabilmente ancora più difficile”. Ovvero uno che nei derby è in striscia aperta da 16 partite, e che in queste ore ha fatto parlare per cose che pure col campo in senso stretto c’entrano poco.
“Sinner è un cannibale in questo tipo di partite, però io cercherò di fare ciò che posso. Le motivazioni per la convocazione in Davis non mancheranno: è da un anno che aspetto di giocare a Bologna, spero di poter dare un contributo valido alla causa e godermi questo appuntamento con la storia”. A sentire Cobolli, ripensando alle scelte di Sinner verrebbe quasi voglia di chiudere tutto e andare oltre.
Machac dura un set, Cobolli lo inebetisce col dritto
Contro Machac, come detto, il romano ha dettato legge soprattutto col dritto, che ha funzionato senza sosta. Le tre palle break cancellate da Machac nel quarto game non hanno scoraggiato Flavio, che ha proseguito con solidità e che nel tiebreak, dopo essere andato avanti 5-2, ha rischiato di subire una rimonta beffa, chiudendo però sull’8-6 con pieno merito.
Nel secondo set Machac è uscito presto dalla partita: Cobolli ha trovato subito il break, poi ha variato il piano tattico e ha inebetito un rivale che ha cercato sempre più il colpo a effetto, ma senza trovarlo. Alla fine arriva anche un secondo break e il finale è bello che scritto. Per Volandri, dopo 48 ore di tumulti, finalmente un pieno di sorrisi.