Elia Viviani non ha ancora digerito la sconfitta alla Milano-Sanremo. In un’intervista alla Gazzetta dello Sport, il velocista veronese non nasconde il suo rammarico: “Questa corsa sta cominciando a diventare un problema per me. Chissà se la vincerò mai… In teoria sarebbe perfetta, volata di gruppo, tutti assieme in via Roma. Invece negli ultimi tre anni è andata diversamente, è arrivato un gruppetto. E chissà se nei prossimi anni le cose cambieranno”.
“Cosa servirebbe? Forse niente. Sono nella squadra migliore, quella più adatta per questo tipo di corse. Perfetta. Ma con me c’è anche Alaphilippe. Anche prima del via era impossibile per me impormi e chiedere a tutti di stare fermi. Come fai con un compagno così forte e in forma? Poi comunque ho sbagliato io dopo la Cipressa. Non sono andato subito davanti e non ho più visto la testa della corsa. Stybar s’era toccato con Rowe, abbiamo messo il piede a terra. Poi lui è ripartito e con uno sprint è tornato davanti. Io ho aspettato, e ciao, ho visto il gruppo andare in fuga, scapparmi via. Ho avuto timore di pagare lo sforzo sul Poggio, dovevo osare. Così, invece, ho preso il Poggio dietro, saltavo chi saltava finché sono saltato io. Anche Richeze mi ha sgridato. ‘Alla Sanremo non puoi sempre ‘limare’. Arriva il momento in cui per stare davanti non devi avere paura di spendere’, mi ha detto. Però forse con i primi non ci sarei stato”.
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