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Vuelta 2023 tappa 13, il Tourmalet consacra la Jumbo Visma: assolo Vingegaard, Kuss resta in rosso

Vince il trionfatore degli ultimi due Tour che precede il gregario divenuto capitano. Il dominio della squadra leader della corsa è evidente. Crolla Evenepoel, arrivato a oltre 10'

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

L’ennesima prova di forza, ma stavolta di quelle che lasciano il segno. La Jumbo Visma è indiscutibilmente la squadra più forte al mondo e può permettersi qualcosa di unico e mai visto prima: nella tappa in cui la Vuelta sale sul Tourmalet a vincere è Jonas Vingegaard.

Il trionfatore degli ultimi due Tour precede il gregario divenuto capitano, cioè Sepp Kuss, il che tutto sommato rafforza il simbolo del primato perché l’altro “calabrone”, cioè Primoz Roglic, al traguardo paga una decina di metri e finisce per perdere credibilità agli occhi di chi ritiene che sia ancora lui l’uomo di punta del team giallonero.

Il crollo di Evenepoel

Insomma, si difende la maglia ma allo stesso tempo si attacca, come se i rivali più temibili il buon Kuss se li ritrovi per davvero in casa. Lo sconfitto di giornata, naturalmente, è Remco Evenepoel – l’iridato della prova in linea di crono che perde contatto già a 70 chilometri dal traguardo sul Col d’Aubisque e arriva con oltre 10’ di ritardo, abbandonando ogni residua chance di provare a vestire di nuovo di rosso a Madrid.

Quello dei Jumbo Visma è un piccolo capolavoro, al netto di una superiorità conclamata che sulla prima vera tappa di montagna “completa” non lascia scampo a nessuno. Si difendono come possono Juan Ayuso ed Enric Mas, che pagano una ventina di secondi di ritardo dalla maglia rossa al traguardo, mentre Marc Soler fa sognare gli spagnoli per tre quarti di tappa, prima di cedere senza troppo appello sul Tourmalet e venire rimbalzato anche in classifica generale (era secondo a 26 secondi, ora si ritrova a oltre 3’).

Maglia e tappa: Jumbo pigliatutto

Insomma, uno show in pieno stile Jumbo Visma, da autentici dominatori di una Vuelta che sicuramente (salvo clamorosi ribaltoni) vedrà un uomo vestito di giallo e nero salire sul primo gradino del podio a Madrid, centrando così la prima storica tripletta nello stesso anno (Giro con Roglic, Tour con Vingegaard e Vuelta chissà…).

E domani altra tappa per cuori forti in arrivo: Col Hourcere e Puerto de Larrau (entrambe fuori categoria), prima dell’ascesa fino al Puerto de Belagua, potrebbe nuovamente rimescolare le carte di una corsa che forse sta andando anche oltre le più rosee previsioni, pensando all’inedito copione che sta mostrando al mondo.

Le pagelle della 13esima tappa: i top

  • JONAS VINGEGAARD 10. Sarà un caso, ma non appena le strade della Vuelta hanno oltrepassato i confini di Francia, ecco che il “Re Pescatore” ha preso il volo ed è andato a conquistare una prestigiosa vittoria di tappa. Si sapeva che questa poteva essere una frazione adatta alle sue caratteristiche (e attenzione, domani si replica, sulla carta: l’assolo finale, dopo peraltro aver preso anche 4 secondi di abbuono sul traguardo volante, serve a scaldare ulteriormente l’aria attorno alla lotta per la maglia rossa. Tutti aspettavano Roglic, distante ormai solo 7 secondi nella generale, a riprova del fatto che il borsino dà adesso le quotazione del danese in netto rialzo.
  • SEPP KUSS 9. L’americano non è una meteora, nonostante abbia nelle gambe 55 tappe di grandi giri da 4 mesi a questa parte. Sepp in salita va forte, solo che ha cominciato a ragionare come se fosse in modalità gestione (è pur sempre la maglia rossa) e una volta tanto ha deciso correre in “marcatura” su Roglic (fa strano scriverlo, ma è così) lasciando spazio a Vingegaard, non prima di aver stoppato il tentativo di fuga di Landa e Caruso. L’accelerazione negli ultimi due chilometri dimostra che la benzina nel motore c’è. Se non va alla deriva, difficile toglierli la roja fino a Madrid.
  • JUAN AYUSO 7. Non ha la forza per potersi anteporre con convinzione ai Jumbo Visma, però alla fine è sempre lì. Non si stacca, resiste anche sulle ultime rampe del Tourmalet, benché non abbia la forza di attaccare e quindi di provare a insidiare quelli in maglia giallonera. Alla fine assieme a Uijtdebroeks dimostra di poter tenere le ruote dei migliori e di potersela giocare fino all’ultimo per la maglia bianca. Per ora, di più non può fare.
  • MIKEL LANDA 7. C’ha provato, e non era scontato. Avrebbe potuto accontentarsi di starsene buono e tenere le ruote dei big di classifica, che tutto sommato sul Tourmalet non hanno proprio tenuto un ritmo esagerato, e invece lui ha provato ad anticipare tutti e poi, tutto sommato, ha limitato i danni. È saldamente in top ten, e pensandoci bene è l’unico vero obiettivo al quale può puntare.

Le pagelle della 13esima tappa: i flop

  • PRIMOZ ROGLIC 5,5. La gamba gira un po’ legnosa e alla fine, quando parte Vingegaard, fa capire di non avere proprio la forza per andargli dietro (vi diranno che il team aveva ordinato di lanciare in fuga uno solo: vero fino a un certo punto). Anche Kuss nel finale capisce che è in difficoltà e lo stacca, seppur negli ultimi 200 metri l’orgoglio dello sloveno lo porta a limitare le perdite a tre soli secondi. Ma per arrivare in rosso a Madrid serve altro.
  • JOAO ALMEIDA 5. Carta importante per la UAE Team Emirates, che pure si dissolve in fretta in una tappa che per il portoghese si fa complicata già sull’Aubiqsue, pur riuscendo a trovare il modo per rientrare in discesa. Ma poi sullo Spandelles si stacca ancora, e sul Tourmalet l’unica cosa che riesce a fare è limitare i danni. Ma esce di classifica, con Ayuso ormai unica bandiera del team mediorientale, pensando anche al “rimbalzo”
  • REMCO EVENEPOEL 3. Benzina finita, e pure la sua Vuelta. Remco non aveva dato l’impressione di essere così solido come lo era stato un anno fa, ma da qui a pensare a una batosta di simili proporzioni ce ne passava. Quando arriva praticamente i collegamenti internazionali sono già terminati, a riprova del fatto che la giornata, più che nera, andrebbe inserita sotto la voce “meglio non essersi mai alzati dal letto”. Scoppola tremenda che potrebbe anche suggerirgli di tornare a casa prima e concentrarsi sulle classiche su fine stagione, tanto qui ormai sarebbero solo 8 giorni di fatica, sofferenza e nulla più.

La classifica generale dopo la 13esima tappa

  • 1. Sepp Kuss (Jumbo Visma) 46h42′54”.
  • 2. Primoz Roglic (Jumbo Visma) +1’37”.
  • 3. Jonas Vingegaard (Jumbo Visma) +1’44”.
  • 4. Juan Ayuso (UAE Team Emirates) +2’37”.
  • 5. Enric Mas (Movistar) +3’06”.
  • 6. Marc Soler (UAE Team Emirates) +3’10”.
  • 7. Mikel Landa (Bahrain Victorious) +4’12”.
  • 8. Aleksandr Vlasov (Bora Hansgrohe) +5’02”.
  • 9. CIan Uijtdebroeks (Bora Hansgrohe) +5’30”.
  • 10. Joao Almeida (UAE Team Emirates) +8’39”.

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