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Mondiali ciclismo cronometro pagelle: Evenepoel il Re nonostante Ganna. Tarling si rivela al mondo

Top e flop della cronometro del Mondiale di ciclismo di Glasgow. I migliori sono Evenepoel, Ganna e Tarling. Bene anche Mattia Cattaneo. I peggiori Wout Van Aert, Tadej Pogacar e Stefan Kung

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Soltanto un super Remco Evenepoel ha impedito a Filippo Ganna di indossare la terza maglia iridata in carriera nella cronometro del Mondiale di ciclismo di Glasgow. Il belga ha sfoderato una prestazione da fuoriclasse assoluto, al netto delle critiche ricevute al termine della prova in linea, riuscendo a spuntarla per una manciata di secondi appena sul piemontese, che pure ha ben poco di cui rimproverarsi.

Una sfida serrata che ha tenuto tutti incollati al teleschermo, risolta a favore del giovane corridore della Soudal Quick Step che ha ribadito di essere un talento assoluto, certamente destinato a recitare un ruolo da protagonista anche nei grandi giri (se torneranno a mettere un po’ di chilometri a cronometro) anche negli anni a venire.

Joshua Tarling è una rivelazione

Il tutto nella giornata in cui s’è rivelato al mondo intero Joshua Tarling, altro prospetto che ha fatto capire di essere degno erede della scuola britannica tanto della pista, quanto delle corse contro il tempo. Ecco allora promossi e bocciati della crono di Stirling, che ha portato in dote all’Italia la terza medaglia su strada della rassegna scozzese.

Le pagelle della cronometro

Remco Evenepoel da 10, appena sotto Filippo Ganna e Joshua Tarling. Ma onore al merito pure per Mattia Cattaneo che chiude in ottava posizione. Le delusioni: Wout Van Aert, senza dubbio. A ruota Tadej Pogacar e Stefan Kung.

  • REMCO EVENEPOEL 10. E forse ci starebbe da Dio anche una bella lode. In faccia a chi gli rinfacciava (appunto) di aver corso male la prova di domenica scorsa. Remco sfodera una prestazione monstre con la quale si mette alle spalle Ganna, tornando a vestire a distanza di soli 5 giorni un’altra maglia iridata (la sfoggerà solo nelle crono, ma sarà comunque un bel vedere). Difficile muovergli appunti: parte subito concentrato, guadagna 16 secondi sull’italiano nella parte centrale, evidentemente sfruttando la salitella di Kippen per guadagnare tempo prezioso, poi nel finale tiene botta e nel temuto ultimo chilometro mantiene il piccolo tesoretto. Gara tatticamente perfetta, come il gesto fatto all’ammiraglia col quale dice di tenere tutto sotto controllo. Giovane, ma con classe.
  • FILIPPO GANNA 9,5. Eppure è difficile imputargli qualche colpa. Peccato per quei 16 secondi che lascia sulla strada tra il primo e il secondo intermedio, che di fatto sono quelli che lo condannano a doversi accontentare della medaglia d’argento. La scelta di montare un 62 si conferma comunque la migliore possibile, tanto che nel finale gli scalatori puri (o comunque i corridori più esplosivi) non riescono a portargli via praticamente nulla sui ciottoli di Stirling. Ha fatto il massimo, purtroppo stavolta c’è chi è andato più forte. Ma torna dal Glasgow con tre medaglie e la sensazione di essere comunque il salvatore della patria.
  • JOSHUA TARLING 9,5. Per due terzi di gara sogna addirittura qualcosa in più del bronzo, che per lui però vale quanto una vittoria. A 19 anni, l’ennesimo prodotto della favolosa cantera Ineos Granadiers ha già fatto capire di poter diventare il grande antagonista dei Ganna (in strada come in pista), degli Evenepoel, dei Van Aert e compagnia cantante. Sfodera una prestazione super, e sebbene molti lo indicavano come la possibile mina vagante, da qui a pensare di vederlo sul podio forse ce ne passava.
  • BRANDON McNULTY 8. Pochi consideravano lo statunitense, ma lui la scena se l’è presa: ha chiuso a poco meno di un minuto e mezzo a Evenepoel, issandosi al quarto posto e dando l’impressione di avere margini importanti nella disciplina. Non è una cosa da poco: se riuscirà mai a poter affrontare una corsa a tappe (anche di una settimana) con i gradi di capitano, beh, allora potrebbe combinare davvero cose egregie, perché in salita si difende senza grossi problemi.
  • MATTIA CATTANEO 7,5. Bella crono del secondo italiano in gara, chiusa con grande convinzione in top ten (ottavo a meno di due minuti da Remco) e in generale rivelatasi assolutamente all’altezza del compito che gli era stato assegnato. È andato oltre le proprie aspettative, e questo basta per ritenersi soddisfatti. Di più: oltre a Ganna, il movimento azzurro dimostra che ci sono altre cartucce da sparare.
  • WOUT VAN AERT 5,5. Ganna temeva più lui di Evenepoel, ma la fortuna dei belgi è quella di avere talmente tanta carne al fuoco che se un giorno preferiscono un taglio piuttosto che un altro, beh, possono solo scegliere quella che più desiderano. Stavolta la ruota gira dalla parte di Remco, e Wout annaspa in una crono per lui anonima: arriva quinto, stampando il miglior tempo nella salita finale di Stirling, ma conta zero nei libri di storia.
  • TADEJ POGACAR 5. Sbaglia chi riteneva che potesse andare a podio, perché oggettivamente una crono così non era proprio nelle sue corde. Forse però pensare di vederlo fuori dalla top 20 era però oltremodo improbabile: Tadej paga la fatica del Tour e della prova in linea e quando Ganna gli passa davanti nel finale, suo malgrado si ritrova anche a dover fare i conti con una scena che abbatte il morale.
  • STEFAN KUNG 4,5. Mai della partita, sin dai primi chilometri. Ed è una sorpresa in negativo, perché magari reggere il ritmo dei primi due o tre sarebbe stata dura anche per lui, ma ritrovarsi addirittura fuori dalla top ten è oggettivamente troppo. La Svizzera paga la giornata no dei sue Stefan (anche Bissegger fa flop: addirittura 17esimo) e la delusione alla fine è grande per entrambi.

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