Da ex signora Maxi Lopez a wag scatenata, da moglie di un top-player a donna-manager a tutto tondo, che disegna moda, vende la sua Wan Collection («per le donne che fanno tante cose, proprio come me») , va in tv a Tiki Taka («Quando vado sono i miei figli che mi aggiornano su tutto…»). Wanda Nara ormai è un brand, quasi più del marito bomber dell’Inter, e si confessa a Leggo. Non nasconde di essere scaramantica («un anno fa ho lasciato il pannolone sporco a Isabelle per tutta il tempo di Lazio-Inter, ha portato fortuna») e un progetto pronto per andare in radio, anche per evadere dal calcio: «In casa con tre piccoli maschi si mangia calcio, si respira calcio, si pensa solo calcio. Avevo voglia di fare qualcosa insieme a Francisca e Isabelle, pensando al loro futuro, ci sono messaggi belli che invitano a sognare».
LE CRITICHE – Le sue foto un po’ hot su Instagram fanno spesso discutere ma lei si difende: «Io sono una mamma normale che porta a scuola i figli, li porta a giocare a calcio, poi alla sera va a litigare per il contratto di suo marito. Mostrarmi non m’imbarazza perché sono tranquilla. Per me è un lavoro, dietro non c’è nessuna provocazione. Le critiche non mi toccano. Io non cancello niente, li lascio lì. Se lo scrive una persona che mi conosce mi ferisce ma se questa persona non la conosco non mi fa nessun effetto». Litiga di più come procuratrice, che come moglie ma il contratto di Icardi non sembra un problema reale: «Oggi del contratto non se ne parla, non è il momento. Quando dicono che Wanda ha detto, Wanda ha chiesto all’Inter, non è vero niente. Ogni volta che abbiamo rinnovato l’abbiamo fatto quando ci ha chiamati la società. Si è meritato tutto. Mauro è il capitano, è il primo a pensare al bene dell’Inter- Il suo desiderio è sempre stato quello di vestire questa maglia. È felice di stare qui. Non gli interessava andare via nemmeno se l’Inter non fosse entrata in Champions».
AGENTE DI CR7 – Alla domanda se abbia mai pensato di diventare la manager di CR7 risponde decisa: «Penso solo a Mauro, per me sarebbe difficile gestire uno come Cristiano. Sono due giocatori diversi. Mauro tiene un profilo basso, è tranquillo. È rimasto un ragazzo normale. Mauro ha un carattere forte e ha dei principi, in campo così come in casa».
