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Wimbledon, l'emozione di Andy Murray

Il vincitore dell'edizione 2013 di Wimbledon Andy Murray pronto a rimettersi in gioco ma non vuole sentire parlare di ritiro.

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Wimbledon, l'emozione di Andy Murray Fonte: Getty Images

Il ritorno del circus di Andy Murray è una cosa bella per tutti i tifosi. Nonostante ormai siano alcune annate che il tennista non è più a livelli importanti a causa di continui problemi all’anca, c’è grande curiosità per conoscere l’attuale livello del 34enne a Wimbledon.

Il ricordo più piacevole, di colui che un tempo rivaleggiava alla pari coi Big 3, è la vittoria proprio qui a Wimbledon nel 2013. Intervenuto in conferenza stampa il tennista britannico ha rilasciato interessanti dichiarazioni, ecco le sue parole:

“Personalmente significa molto per me essere qui, non solo per il Regno Unito. Negli ultimi 18 mesi tutti noi abbiamo avuto altro a cui pensare, cose più importanti ma io sono felice di essere qui ed entusiasta di correre davanti al pubblico, è qualcosa che mi è mancato molto. È una cosa normale, ma diventa speciale vedere che mancano un paio di giorni all’inizio del torneo e tutti i tennisti sono qui a fare le loro cose, allenarsi o parlare con la stampa, tutto diventa piacevole.

Piano piano ci stiamo avvicinando alla normalità e questo mi rende felice. Allenamento? La preparazione è stata buona, ho fatto tanti allenamenti con tennisti top anche se forse avrei voluto fare di più.

Sto provando a migliorarmi fisicamente e questo è molto importante, voglio andare a Wimbledon e sentirmi a mio agio. Direi che il tempo passato in campo è stato buono, giocare con Roger è davvero fantastico per me, sono il genere di cose che 6-7 anni fa non avrei visto allo stesso modo.

Ora tendo ad apprezzare molto di più le cose. Ritiro? Smettere per me è molto difficile, ho praticato tennis per tutta la vita. Mi mancano le partite, mi manca giocare sul campo centrale e cose del genere. Sono esperienze che non vedo l’ora di provare di nuovo, è passato tanto tempo e non sentivo pressione da tanto, sono fortunato e felice di rivivere quella pressione, voglio provarci.

Per noi è molto difficile vivere la preparazione ai tornei, ne ha parlato Federer dopo Halle e ho avuto problemi di mentalità e preparazione per diverso tempo, non solo infortuni ed è dura superare tutto.

Al Queen’s avevo paura di infortunarmi e non giocare Wimbledon, sono cose che già in passato sono successe e non volevo che riaccadevano. Gestire la parte mentale nel mondo del tennis è davvero duro”.

 

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