Un ragazzino di 14 anni, giocatore dei Giovanissimi Regionali del Tau calcio Altopascio, è stato squalificato per 10 mesi, fino al 22 gennaio 2019, dopo un episodio accaduto durante la partita contro l’Aquila Montevarchi, terminata 1-0 a favore della squadra valdarnese e disputata lo scorso 18 marzo.
Durante il match, l’atleta ha protestato in maniera plateale per un fuorigioco fischiato, ed è stato espulso dopo le proteste reiterate. Il 22 marzo è arrivato il bollettino regionale con la maxi squalifica, motivata così: “Il giocatore correva cercando di colpire l’arbitro che però si spostava. Uscendo dal terreno di gioco calciava, porte e sedie degli spogliatoi, provocando danni”.
La versione scritta dall’arbitro è però stata immediatamente contestata dalla società granata, che ha annunciato il ricorso. A prendere la parola Dante Lucarelli, il direttore sportivo: “In tre decenni di pallone del settore giovanile una situazione del genere non l’avevo mai vista. Era una sfida importante, noi secondi, loro terzi. Il nostro atleta ha reagito male. Il cartellino rosso lo accettiamo. Ma non c’è stato assolutamente nessun contatto fisico con chi amministrava la giustizia in campo, scrivetelo per chiarezza. Nemmeno l’intenzione di colpire”.
“Come si fa a dire che c’era volontà di tirare un pugno? Abbiamo anche un video che speriamo sia visionato. Siamo conosciuti in Toscana per le vittorie ma anche per lo stile. Ai bambini di 10 anni viene insegnato a salutare, ad essere educati. Potete chiedere a tutti. Questo per dimostrare di come teniamo ai comportamenti. Perché non tutti diventeranno campioni, ma serve costruire anche la personalità dei cittadini di domani”. sono le parole riportate da La Nazione.
“La durata della squalifica è esagerata – continua – il giocatore ha sbagliato, giusto che paghi, ma in questa maniera si rischia di bollarlo. Invece vi garantisco che si tratta di un bravo ragazzo che si è lasciato andare ad un momento di nervosismo. Il ricorso è già pronto”.
SPORTAL.IT