Fare 60 metri a perdifiato sui tacchi a spillo, con un regolamento a delimitare l’altezza minima dei tacchi a 7 centimetri e la larghezza massima a 1.5 centimetri: è questa l’impresa che diversi uomini cercheranno di realizzare nell’ambito della trentesima edizione del Triathlon del Lago di Caldaro (BZ) del 5 prossimo 5 maggio.
Nel corso dell’High Heel Run, gli uomini cercheranno di compiere l’impresa sfidando le donne: partiranno in diversi gruppi, con i migliori ad accedere al round successivo, selezionando casualmente tra gli iscritti i due concorrenti che si sfideranno a due a due ad ogni tornata.
Un qualcosa di davvero particolare in cui saranno gli uomini a partire da sfavoriti: l’adattarsi a dei tacchi non sarà di certo facile per i tanti che ci proveranno.
E a proposito di uomini che sfidano le donne, è solo di qualche mese fa l’idea di Lindsey Vonn, campionessa degli sci, di sfidare gli uomini in velocità: una idea che la federazione della campionessa di Vail ha avanzato realmente presentato nello scorso Congresso Fis di Zurigo.
Molti colleghi della sciatrice però non l’hanno presa bene: è l’esempio di Innerhofer, velocista altoatesino, che ha commentato in maniera non del tutto tenere la proposta della Vonn: “La trovo un’operazione di triste marketing – le sue parole -. E’ una proposta senza senso, per noi sarebbe una distrazione e il suo numero di pettorale potrebbe essere una variabile importante all’interno di una gara”.
Dello stesso pensiero di Innerhofer è anche la campionessa italiana Sofia Goggia che però ha utilizzato dei toni molto più teneri per dire la sua sulla idea della Vonn: “Non esprimo giudizi in merito, ma personalmente sarei già molto contenta se riuscissi a vincere tutte le gare contro le donne… Non gareggerei mai con gli uomini perché non potrei competere come qualità fisiche”.
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