Arriva la la svolta nell’inchiesta relativa ai presunti maltrattamenti nei riguardi di giovani atlete della ginnastica ritmica italiana. Il Giudice per le indagini preliminari, infatti, “ha disposto disposto per l’allenatrice bresciana Stefania Fogliata la misura cautelare interdittiva del divieto di allenare su tutto il territorio nazionale“.
- Svolta inchiesta su maltrattamenti ginnaste: interdetta l'allenatrice Stefania Fogliata
- Ritmica, maltrattamenti ginnaste: oltre 25 testimonianze e prove video
Svolta inchiesta su maltrattamenti ginnaste: interdetta l’allenatrice Stefania Fogliata
Sono stati gli agenti della Squadra Mobile a notificare il provvedimento nei confronti dell’allenatrice trentenne, che lavora in una palestra di Calcinato. L’indagine era partita lo scorso mese di agosto dopo le testimonianze e la denuncia di due giovani ginnaste della ritmica. Come si legge nello stesso provvedimento, Stefania Fogliata è accusata di “maltrattamenti aggravati dalla giovane età delle persone offese dal 2017 ad oggi. Otto le presunte vittime“. Durante lo scorso mese di settembre, gli investigatori della Mobile avevano infatti registrato le confidenze di una madre sui presunti comportamenti illeciti da parte dell’allenatrice di un’Accademia affiliata alla Federazione Ginnastica d’Italia, proprio in quel di Calcinato, nel Bresciano, nei confronti di atlete di età compresa tra i 10 e i 14 anni.
Ritmica, maltrattamenti ginnaste: oltre 25 testimonianze e prove video
E ancora. Sarebbero state oltre 25 le persone sentite tra vittime, testimoni, genitori delle atlete, colleghi dell’istruttrice, psicologi e gli stessi vertici della Federazione nazionale. Dai telefoni cellulari, poi, sono state recuperate anche le tracce delle chat e di video di alcuni episodi sotto accusa, in certi casi girati dalla stessa indagata. Secondo l’ordinanza interdittiva, “gli elementi raccolti avrebbero spiegato la ragione per la quale le giovani ginnaste avrebbero abbandonato l’Accademia anche a fronte di prospettive di grande successo sportivo, persino in campo internazionale“.