E un altro “pezzo” del Triplete dell’Inter dice basta: Julio Cesar, il portiere della squadra nerazzurra che nel 2010 conquistò scudetto, coppa Italia e Champions League, ha infatti annunciato l’addio al calcio.
Il trentottenne estremo difensore brasiliano, in lacrime dopo il discorso ai compagni nello spogliatoio del Benfica, ha rescisso con qualche settimana d’anticipo il contratto che lo legava alla società lusitana, in scadenza a inizio 2018.
Con la maglia dell’Inter, “l’acchiappasogni” ha vinto 5 scudetti, 1 Champions, 1 Mondiale per club, 3 Coppe Italia e 4 Supercoppe italiane tra il 2005 e il 2012. Anche in Portogallo, col Benfica, ha lasciato il segno, conquistando – fra gli altri – tre titoli nazionali.
A portarlo a Milano, dopo essere stato parcheggiato brevemente al Chievo, era stato Roberto Mancini, che ne fece un titolare inamovibile nel periodo d’oro nerazzurro, proseguito con Mourinho.
L’addio ai colori nerazzurri avvenne nel 2012, anche in quell’occasione fra le lacrime, lasciando il posto a Samir Handanovic.
Un addio che non fu certo indolore, come sottolineò: “Non lo nascondo, sono triste per come l’Inter si è comportata con me. Ci sono rimasto male, mi aspettavo qualcosa di diverso ma ormai è passato è ho chiarito di persona col presidente Moratti”.
“Il 22 maggio 2010, finale di Madrid contro il Bayern Monaco, è stato il momento più bello della mia carriera. Il Mondiale in Sudafrica quello più brutto”, ricorda Julio Cesar che con la sua nazionale ha trionfato in due edizioni della Copa America e ha messo in bacheca anche una Confederations Cup, ma non appunto il Mondiale.
Sul rapporto speciale con Mourinho: “Josè è molto intelligente e sa far rendere i giocatori al 110%. Sa trasmettere la sua voglia di vincere sempre, è stato il segreto di quei successi in nerazzurro. Anche se Mancini è un secondo padre”.
SPORTAL.IT