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Addio Andrea Conti, il campione di handbike spirato dopo un incidente

Il campione di handbike, Andrea Conti, aveva 50 anni: una settimana fa era stato investito in allenamento. E' peggiorato e dopo una settimana di agonia è morto

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C’è un campione, protagonista assoluto del Giro d’Italia in handbike, che va ricordato oggi dopo la tragica notizia giunta in serata e confermata dalla stessa organizzazione della manifestazione: Andrea Conti, purtroppo, non ha superato le conseguenze del grave incidente stradale avvenuto in allenamento ed è spirato dopo essere andato in coma a una settimana di distanza dall’accaduto.

L’incidente di Andrea Conti,  campione di handbike

Nella scorsa settimana, il portacolori del Gsc Giambenini si stava allenando in vista dell’ultima prova del Giro d’Italia di handbike, in programma domenica ad Assisi, dove sarebbe stato in corsa per la conquista di quella maglia rosa che era già stata sua nel 2019.

Come riferisce L’Arena, il campione veronese si trovava in un tratto di discesa quando ha impattato contro una macchina uscita da una strada a senso unico con svolta a destra. Andrea, 50 anni, era stato subito ricoverato in ospedale e le sue condizioni non apparivano particolarmente gravi. Nei giorni successivi, però, sono emerse complicazioni e il coma e le condizioni si sono aggravate e nella giornata di mercoledì 29 settembre è mancato.

Il cordoglio e il dolore al Giro Handbike

Nella prima mattina di giovedì 30 settembre, è proprio la pagina facebook del Giro Handbike a porgere le sue condoglianze nei riguardi dei cari di Andrea. E a fare una promessa:

“Stiamo ricevendo centinaia di messaggi di cordoglio per Andrea, faremo tutto il possibile per riportarli alla famiglia.
Grazie mille a tutti coloro che si stanno stringendo al lutto del nostro Campione”, si legge nel post dedicato.

Sulla stessa pagina, poche ore prima la notizia della scomparsa di Conti aveva rattristato il mondo dello sport e della handbike, già così fortemente provato per l’incidente di Alex Zanardi e per quanto capitato anche a Fittipaldi. Avvenimenti drammatici che hanno riproposto, ancora una volta, la tragedia delle morti sulle strade e posto altri interrogativi su quanto e come si possa ancora fare per metterle in sicurezza. Un tema caro anche a Davide Cassani, che si è esposto a più riprese, divenendo testimonial e portavoce di questa campagna e denunciando a più riprese lo stato di pericolosità delle nostre strade.

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