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Adriano, tutta la verità: "L’Inter voleva disintossicarmi, stavo picchiando Branca"

Autobiografia choc dell'Imperatore, rivelati i problemi avuti con alcol e depressione che ne hanno fermato l'ascesa: L'Inter voleva insabbiare tutto

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Alcol e depressione: Adriano racconta tutto nella biografia choc intitolata ‘La mia più grande paura’ e scritta con il giornalista Ulisses Neto. C’è tanta Inter nel libro del 42enne brasiliano: dalla lite con Moratti, che gli aveva suggerito di disintossicarsi in una clinica in Svizzerra, a quella con Marco Branca, che stava per picchiare.

Inter, le verità choc di Adriano: la dipendenza dall’alcol

L’Imperatore ha deciso di raccontare la sua verità in una biografia ricca di aneddoti sconvolgenti, a partire dalla sua infanzia, quando fu testimone di un omicidio. Qundi il capitolo Inter. In nerazzurro sembrava destinato a una carriera stellare, ma poi Adriano si lasciò sopraffare dall’alcol. “Quando tornavo a casa trovavo sempre un motivo per bere. Con gli amici o perché non volevo pensare a a str….te o perché volevo dormire. Avevo bisogno di trovare una via di fuga dal calcio”.

Il brasiliano continua: “Un giorno mio padre non c’era più e l’alcol è diventato il mio compagno. Arrivavo tardi agli allenamento e la società provava a insabbiare tutto. A un certo punto neppure mi interessavano più le multe. Terminai l’annata in sovrappeso, non mi convocarono per la Coppa America del 2007 e la pazienza dell’Inter era al limite: volevano mandarmi via in prestito”.

La lite con Moratti per la disintossicazione in clinica

Alcol, discoteche, una vita sregolata, di eccessi. Massimo Moratti tentò di porre un freno a tutto ciò, di aiutare Adriano. Ma l’assist dell’ex presidente dell’Inter non fu tradotto in gol dal sudamericano. Già, col dottor Franco Combi (ex medico sociale del club, ndr) – gli propose di curarsi in una clinica riabilitativa in Svizzera, ricevendo un due di picche dall’Imperatore.

Rifiuto netto. “Ero depresso e non capivo cosa volessero. Pensavo: ‘Non sono pazzo, perché stai cercando di mandarmi in un ospedale psichiatrico?’. Quell’idea era assurda”.

L’Imperatore quasi alle mani con Branca: ecco perché

Vittima della depressione, Adriano non riusciva più a rendere in campo. Ed ecco un’altra batosta: Mancini lo escluse dalla lista Champions. “Il mio avvocato mi disse che il club era preoccupato per il doping. Un giorno lo trovai a colloquio con Marco Branca e Combi. Li raggiunsi e chiesi: ‘Parliamone subito, credi faccia uso di droghe?’.

Combi replicò: ‘Siamo preoccupati per te, tutto qui’. E io: ‘ Preoccupante è il c…o. Facciamo l’esame adesso, quello coi capelli dura parecchi mesi’”. Una battuta di Branca sulla calvizie dell’attaccante gli fece perdere la testa: “Furfante, avrei voluto aprire la mano e dargli uno schiaffo sull’orecchio a quel figlio di putt…a”. Adriano reagì così: “Misi la mano nei pantaloni, tirai fuori un ciuffo di ‘capelli’ e quasi glieli strofinai in faccia. E aggiunsi: ‘Fai un test con questi di capelli, penso che basterà’”.

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