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Adrien Rabiot annuncia la svolta: il messaggio alla Juve

Per la prima volta il centrocampista francese apre ad una sua permanenza in bianconero: "A Torino sto bene"

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Adrien Rabiot è uno dei simboli della Juventus di Massimiliano Allegri. La sua crescita in prestazioni e personalità corrisponde a quella della formazione bianconera diretta dal tecnico toscano, che dopo un avvio di campionato fortemente negativo è rinata, tanto da essere virtualmente seconda senza la penalizzazione di 15 punti.

Il centrocampista francese da corpo estraneo è diventato un punto di riferimento per tutti i compagni, e anche contro l’Inter è stato un fattore decisivo. Il suo contratto scade a fine stagione e il suo rinnovo è una delle priorità di mercato del club bianconero. E lo è anche per il giocatore, che in un’intervista a Tuttosport ha aperto per la prima volta ad una sua permanenza.

Rabiot: “A Torino sto bene, posso restare”

“Per il momento non ci sono novità sul mio futuro, ma sicuramente parleremo presto. Tra circa due mesi la stagione sarà finita e proveremo a discutere, ma io sono tranquillo – sono le parole dell’ex Psg -. C’è la possibilità di andare via, ma anche la possibilità di firmare un altro contratto con la Juve”.

Mi sento bene a Torino – ha sottolineato Rabiot –, faccio un bel lavoro nel club e c’è un buon rapporto coi dirigenti, i compagni e l’allenatore. Anche Allegri mi ha aiutato in due anni oltre a darmi molta fiducia”. Rabiot ha ricevuto sondaggi da parte del suo ex club, il Paris Saint Germain, e da parte del Manchester United.

Rabiot: “Champions? Possiamo farcela anche con la penalizzazione”

Rabiot si sente sempre più parte integrante del mondo Juve: “Nel gruppo c’è davvero tanta voglia di vincere, anche perché è lo spirito storico della Juventus. Io ho vinto tanto prima di venire a Torino e giocare nella Juve, ma la Juve ha vinto tantissimo anche prima che arrivassi io. Il Dna del club è chiaro, e tutti vogliamo averlo per riuscire poi a trasmetterlo a chi arriverà. Del resto è quello che è successo a me, quando ho cominciato a vestire la maglia della Juventus”.

“Senza i 15 punti di penalizzazione è sicuro che riusciremmo a centrare la qualificazione per la Champions League – ha continuato -. Ma sinceramente, per come stiamo andando in questa seconda parte della stagione, e tenendo conto della forza di questo gruppo, io dico che potremmo qualificarci anche se dovesse restare la penalizzazione. Io ci credo, per me noi adesso siamo secondi perché quello che dice il campo e la squadra ha la forza per mettere pressione a chi è davanti. Se poi dovessimo vincere l’Europa League allora la qualificazione sarebbe automatica come si sa”.

Rabiot punge: “Inter più debole”

Rabiot si è anche espresso sulla partita vinta contro l’Inter domenica scorsa: “Se devo dire la verità, l’impressione che ho ricavato domenica è di una squadra meno forte di quella che abbiamo sfidato all’andata a Torino. Mi è sembrata meno forte anche di quella dell’anno scorso e di due stagioni fa. Ho avuto la sensazione che loro provassero meno sicurezza. Del resto in questo campionato hanno perso molte partite”.

Juve, Rabiot: “Fallo di mano? In Italia è sempre così”

Sulle polemiche arbitrali per un suo presunto tocco di mano nell’azione del gol di Kostic: “In Francia non si sarebbe alzato tutto questo maremoto mediatico. In Italia ho capito che è sempre così, quando c’è qualcosa che può far discutere, se ne parla tanto e per tanto tempo”.

“Da noi invece un po’ meno, ma lo capisco perché in Italia il calcio è vissuto quasi come una religione e quindi rappresenta una parte molto importante per la vita delle persone che lo seguono e sono tifosi”.

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