Se n’è andato a 83 anni, da autentica leggenda del calcio spagnolo e mondiale, Amancio Amaro. Con il Real Madrid, quando giocare era un’altra cosa, riuscì a diventare un simbolo per la società e a vincere nove volte la Liga e, a livello europeo, a conquistare quella che un tempo si chiamava la Coppa dei Campioni.
Nel suo curriculum da calciatore, c’è anche spazio per la gloriosa nazionale spagnola che dominò gli Europei e da qualche tempo era stato nominato presidente onorario del suo Real. La camera ardente verrà allestita al Santiago Bernabeu e aperta al pubblico a partire dalle 15 del 21 febbraio.
- Il comunicato del Real per Amancio
- La carriera nel Real Madrid
- Le vittorie con la Spagna
- Il percorso da allenatore e la nomina a presidente onorario
Il comunicato del Real per Amancio
A confermare il decesso di Amancio è stata proprio la società di Florentino Perez, che ha affidato l’annuncio a u comunicato:
“Il Real Madrid CF, il suo presidente e il suo consiglio di amministrazione sono profondamente addolorati per la morte di Amancio Amaro, presidente onorario del Real Madrid e una delle grandi leggende del nostro club e del calcio mondiale. Il Real Madrid desidera esprimere le sue condoglianze e il suo affetto a sua moglie Consuelo, ai suoi figli Oscar, Belen, Amancio, Patricia, Marcos e Claudia, a suo fratello Juan Carlos, ai suoi nipoti e a tutti i suoi parenti, colleghi e persone care”.
La carriera nel Real Madrid
Amancio Amaro, o semplicemente Amancio, era nato nel 1939 e aveva iniziato la sua carriera calcistica con il Deportivo La Coruna, ma nel 1962 passò al Real Madrid diventandone una bandiera perché rimane fedele alla maglia fino a quando gli fu consentito, fino al 1976. Quattordici stagioni che fecero grande la squadra e la società con nove titoli vinti nella Liga e la Coppa dei Campioni del 1965-1966, l’ultima di quel meraviglioso ciclo che rese leggendario anche Amancio.
Florentino Perez con Amancio Amaro e Kakà
Le vittorie con la Spagna
Come ricordato prima, il suo talento, la sua tecnica erano ammirate ovunque si giocasse a calcio: con la maglia della sua Spagna vinse lo storico Europeo del 1964, l’unico prima che arrivasse un nuovo ciclo vincente che si è interrotto solamente di recente dopo i successi straordinari di Aragones e Del Bosque.
Amancio Amaro ha segnato un’epoca al pari di Di Stéfano, Puskás e Gento: lo “stregone” come era soprannominato, si è spento all’età di 83 anni. “Una delle grandi leggende del nostro club e del calcio mondiale”, lo ha definito il club spagnolo.
Amancio presidente onorario del Real
Il percorso da allenatore e la nomina a presidente onorario
Pichichi per due volte della Liga, Amancio è rimasto sempre legato al Real, a quell’ideale calcistico che stentò a ripeter poi da allenatore quando decise di intraprendere questo percorso. Allenatore del Castilla per due stagioni è stato anche tecnico del Real Madrid nella stagione 1984-1985, fu lui a dar vita alla famosa generazione della Quinta del Buitre.
Lo scorso ottobre è stato nominato presidente onorario del Real Madrid, dove è stato osannato dai tifosi e si è stretto al pallone d’oro Karim Benzema in un abbraccio che sembrava un passaggio di consegne nella storia della società più tifata al mondo.