Ogni cosa che tocca si trasforma in oro. Non è Re Mida, ma Carlo Ancelotti. Nella stagione in cui ha raggiunto il primato di unico allenatore della storia ad aver vinto i cinque campionati europei più importanti (Serie A, Premier, Liga, Ligue 1, Bundesliga), il tecnico emiliano del Real Madrid ha superato il suo stesso record: sono quattro – almeno finora – le Coppe dei Campioni che conserva gelosamente in bacheca.
Un bilancio che lo rende, peraltro, l’unico allenatore nella storia della competizione ad aver vinto più trofei, subito prima di Zinedine Zidane e Bob Paisley, con tre ciascuno.
- Poker in panchina: tutte le vittorie di Ancelotti in Champions
- Le parole di Ancelotti dopo la vittoria contro il Liverpool
Poker in panchina: tutte le vittorie di Ancelotti in Champions
La sua prima vittoria in Champions League, risale al 2003 quando, alla guida del Milan, si è aggiudicato la vittoria contro la Juventus, decisa ai rigori dal 3-2 di Shevchenko: in quella che viene ricordata tuttora come l’unica finale tutta all’italiana. Poi, di nuovo, nel 2007 porta i rossoneri alla vittoria contro il Liverpool, grazie a una doppietta di Pippo Inzaghi.
Nel 2014, invece, richiamato al Real Madrid per aprire un nuovo ciclo di successi dopo l’addio di Zidane, gli è stato addirittura assegnato il titolo di eroe in Spagna per aver sconfitto la maledizione della “Decima”, battendo in finale l’Atletico Madrid. La quarta e ultima, ieri contro il Liverpool, con la quale ha regalato al club di Madrid un bilancio complessivo di 14 Champions vinte: il doppio di qualunque altra squadra europea.
Le parole di Ancelotti dopo la vittoria contro il Liverpool
Quattro coppe vinte da allenatore, ma anche due nei panni di calciatore con la maglia del Milan (nelle stagioni 1988-89 e ‘89-‘90) e, al di là delle polemiche per la decisione dell’arbitro di annullare il gol a fine primo tempo di Benzema contro il Liverpool, Ancelotti ha commentato:
“Non ci credo – scherzandoci su – ho vinto quattro Champions. Sono stato bravo, aiutato da grandi squadre e grandissimi giocatori, due col Milan e due col Real che sono le squadre che ne hanno vinte di più e che amo di più. Tutte e quattro hanno un sapore speciale, dalla prima fino ad Atene al 2014 con la fine dell’ossessione della Decima per il Real. Tutti dicevano che non potevamo vincere e forse non ci credevamo nemmeno noi, col passare del tempo abbiamo cambiato idea. Forse dopo il City ho pensato che si potesse fare”.