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Arbitro lascia a 25 anni e accusa l'Aia: contano solo raccomandazioni e politica, avete distrutto un sogno

Alessio Ercoli di Fermo, dopo 260 gare nelle varie categorie, ha detto basta e con una lunga lettera aperta sui social punta il dito sul sistema

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Dopo 260 partite, a soli 25 anni, l’arbitro Alessio Ercoli di Fermo ha deciso di lasciare l’Aia per protesta. Il fischietto marchigiano, che aveva iniziato la scalata verso il vertice, era arrivato a dirigere in serie D ed era giudicato tra i più promettenti ma con un lungo sfogo sui social ha ufficializzato il suo addio lamentando la preponderanza di politica e raccomandazioni a discapito della meritocrazia.

La lettera aperta di Alessio Ercoli

Scrive su Faecebook l’ormai ex arbitro: “HO DECISO DI LASCIARE L’ARBITRAGGIO. È stata una delle scelte più importanti della mia vita… Non lascio l’arbitraggio per mancanza di voglia, come disse qualcuno, o per paura dei fallimenti.. Non lascio l’ arbitraggio per colpa del mio lavoro, sarebbe fin troppo facile uscirne così.. lascio questa “associazione”, se così si può chiamare, perché non è più quella dove ho deciso di entrare da bimbo quasi 10 anni fa… L’AIA dovrebbe essere IL posto dove la bravura personale regna sovrana, dove la tecnica dovrebbe essere al centro del villaggio e non dove la politica, le amicizie di comodo, l’odio e le raccomandazioni sono la struttura portante. L’AIA è quel posto dove un razzista e un violento, grazie alle raccomandazioni, diventa Settore tecnico prima e OT ASSISTENTI dopo, L’AIA è quel posto dove la competenza arbitrale viene messa da parte e viene dato spazio a gente nulla e inadeguata: basti guardare ai CRA e ai presidenti di sezione di questi anni. L’AIA è quel posto dove i pochi dirigenti competenti vengono lasciati e deferiti per un misero logo o per una misera graduatoria non modificata”.

Ercoli prosegue: “Lascio a 25 anni dopo 260 partite… il primo ringraziamento va a te lassù a cui ho dedicato tutti i miei 260 fischi iniziali e tutte le mie partite in giro per l’Italia… una promessa che ho mantenuto solo per te! Un ringraziamento speciale va alla mia famiglia vicina e lontana che mi ha sempre supportato.. Grazie a tutti coloro che anche per un secondo hanno messo la mia crescita davanti a tutto, grazie al mio Mentor che dal mio primo raduno regionale è stato sempre al mio fianco, ma soprattutto a 2 persone al quale devo dire GRAZIE per essere l’uomo che sono oggi: DAVIDE DE LUCA E CARLO RIDOLFI. ADDIO AIA, forse un giorno ci incontreremo di nuovo.. ma solo quando al centro del villaggio ci sarà la tecnica e non la politica. GRAZIE AIA PER AVER DISTRUTTO IL MIO SOGNO”

La solidarietà dei tifosi sui social

Fioccano le reazioni: “Sicuramente saresti stato meglio tu che l’arbitro di Genoa Inter che ha visto un rigore inesistente poi corretto al var e poi non ha visto casualmente un fallo di mano netto dell’Inter poi corretto dal var” e poi: “L’ennesimo segnale che il calcio italiano è marcio fino al midollo. Dovrebbero seguire tutti i tesserati il tuo esempio e far capire, per i pochi che hanno ancora dubbi, in cosa si sia trasformato il Sistema calcio …” e anche: “Purtroppo la società italiana è basata sulle raccomandazioni e sulla politica. Molti di noi crescono con l’ideale che sia possibile fare carriera tramite la dedizione e la bravura soltanto, e che nonostante tutto la meritocrazia un giorno avrà la meglio..”

Il rappresentante dell’Aia che è stato citato in positivo, Carlo Ridolfi, risponde: “Grazie Alessio Ercoli per l’impegno che hai sempre messo nei 4 anni in cui, il mio dreamteam ed io, abbiamo avuto la fortuna di gestirti. La dedizione e l’impegno che hai messo prima come Uomo e poi come Arbitro cadendo e rialzandoti sempre, non sono mai passati inosservati. Mi dispiace tantissimo”. Interviene Marcello Sanguigni: “Da ex arbitro, poi assistente, e poi osservatore confermo quel che hai scritto. D’altronde, è lo specchio dell’Italia. Anzi, qui male che va ti cacciano. Ce ne potremmo raccontare tante di storie….”.

L’augurio del padre

Anche il padre Massimo lo consola: “Comprendo la difficoltà della tua decisione, proprio perché so con quanta dedizione e sacrificio ti sei dedicato a questa tua passione, fin dall’inizio. Sono sicuro che comunque, anche in mezzo a quanto hai descritto, ti saresti sempre distinto per le tue notevoli capacità e la tua professionalità. La tua decisione merita il massimo rispetto e comprensione, rimarrai comunque una grande perdita per tutto l’ambiente che ha avuto la fortuna di conoscerti..! Grazie per tutte le belle soddisfazioni che ci hai regalato, sei sempre un motivo di orgoglio, sia con , che senza arbitraggi..

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