La nuova stagione arbitrale porta con sé un ricambio importante all’interno della CAN A-B. L’AIA ha infatti annunciato la promozione di cinque nuovi direttori di gara per il massimo livello professionistico. Tra questi spicca Andrea Zanotti, arbitro classe 1993 della sezione di Rimini. Insieme a lui salgono anche Niccolò Turrini (Firenze), Giuseppe Nucera (Palermo), Claudio Allegretta (Molfetta) e Andrea Calzavara (Varese). Un gruppo giovane, dunque, ma già rodato, che rappresenta la nuova generazione chiamata a garantire continuità e qualità nel panorama arbitrale italiano.
- Un percorso graduale di crescita
- Numeri da veterano in Serie C
- Uno stile fatto di dialogo e autorità
Un percorso graduale di crescita
Zanotti entra nell’AIA nel 2011 e compie una trafila completa attraverso i campionati regionali. Dopo l’esperienza nel CRA Emilia-Romagna, viene promosso in CAN D nel 2018, per poi salire in CAN C nel 2021, dove rimane per quattro stagioni consecutive. A colpire, fin da subito, è la sua solidità mentale: un requisito che gli vale designazioni importanti già dal secondo anno in Serie C. La promozione del 2025 rappresenta il coronamento di un percorso che parte da lontano.
Numeri da veterano in Serie C
Andrea Zanotti può già vantare numeri da arbitro esperto nella terza serie nazionale. Dal 2021 al 2025 ha diretto complessivamente 162 partite ufficiali in Serie C, tra stagione regolare, Coppa Italia di categoria e playoff. Il bilancio disciplinare parla di 727 cartellini gialli, 29 espulsioni per doppia ammonizione, 16 rossi diretti e 38 calci di rigore assegnati. Nella stagione 2023/24, una delle più significative per la sua carriera, ha arbitrato 27 gare, incluse sfide di alta classifica e la finale playoff d’andata tra Pescara e Ternana. In quell’annata ha estratto 109 cartellini gialli, con una media di oltre 4 ammonizioni a incontro, segno di uno stile fermo ma non eccessivamente severo.
Uno stile fatto di dialogo e autorità
Andrea Zanotti è considerato un arbitro dallo stile lineare e poco invasivo, con una predilezione per il dialogo con i giocatori e un uso misurato dei provvedimenti disciplinari. Si tratta di un arbitro che sa adattarsi al contesto della gara e non cerca mai protagonismo, qualità che lo ha reso tra i più apprezzati nella CAN C. Il suo modo di condurre i match si basa su una fermezza che potremmo definire discreta e sull’attenzione costante ai dettagli, con poche sbavature. Con l’approdo in CAN A-B, lo attende ora una nuova sfida: mantenere questi standard anche su palcoscenici però più esigenti.
