La Juventus si è salvata sabato contro l’Atalanta grazie a due rigori di Cristiano Ronaldo e si avvia a conquistare il suo nono scudetto consecutivo, considerati gli otto punti di vantaggio su una Lazio in caduta libera. Ma la qualità del gioco espresso dalla squadra di Maurizio Sarri non convince affatto molti critici e addetti ai lavori, tra questi Arrigo Sacchi che in una disamina sulla Gazzetta dello Sport è spietato.
“Il nostro calcio è lo specchio di una società vecchia, in piena crisi economica, culturale e morale, in recessione, con scarsa progettualità, che punta sul singolo e sugli stranieri per rimediare ad una povertà complessiva di idee. Il Presidente della Juventus Andrea Agnelli ha cercato di porvi rimedio ingaggiando Maurizio Sarri, allenatore stratega tra i più bravi del mondo. Il suo calcio si nutre di passione, generosità, entusiasmo, coraggio ed idee”.
Ma l’esperimento Sarri sembra fallito: “Purtroppo alla Juve ha trovato giocatori saturi di vittorie, avanti con gli anni, non abituati a giocare con la squadra e per la squadra. I valori individuali sono sufficienti per vincere in Italia in particolare se c’è alle loro spalle una società potente ed organizzata. Ma non succede a livello internazionale. Nel mondo si vince prevalentemente con il collettivo o svenandosi comprando i migliori giocatori”.
Secondo Sacchi, la Juventus non gioca un calcio da Champions League, e l’ha dimostrato contro l’Atalanta: “Gli uomini di Sarri in fase offensiva avevano scarse soluzioni, le distanze tra il possessore di palla e il ricevente erano eccessive, il movimento senza palla insufficiente. Anche le soluzioni erano minime per smarcamenti non coordinati e con tempi non sempre puntuali. In fase difensiva il pressing era portato con scarsa intensità. I raddoppi erano pochi, così come le scalate e le marcature”.
L’analisi dell’ex allenatore del Milan è spietata: “Cuadrado, giocatore bravo con la palla, pressava poco ed era in ritardo. Bonucci non sempre scalava ed evitava le marcature. Danilo appariva timoroso. Bernardeschi si muoveva poche volte in coordinazione con gli altri. Matuidi non era in serata. In questo modo neanche il 4-4-2 è riuscito in fase di non possesso a creare difficoltà agli avversari”.
Sarri invece considera esemplare l’Atalanta: “L’Atalanta oltre a divertici è un esempio alla portata di tutte le persone che hanno idee e amore per la propria attività. Gli uomini di Gasperini ci aiutano ad alzare i nostri limiti culturali calcistici. La speranza è che la lezione subita allo Stadium serva anche alla Juve per giocare in Champions un calcio più collettivo. All’Atalanta invece chiediamo di stupirci ancora. In bocca al lupo”.