Sono a dir poco clamorose le confessioni di cui si è reso protagonista Mo Farah, stella indiscussa dell’atletica mondiale che a 39 anni ha deciso di non nascondere più nulla del suo passato.
- Rivelazioni Mo Farah: falso nome e clandestinità
- Rivelazioni Mo Farah: domestico per sopravvivere
- La salvezza di Mo Farah: la corsa
Rivelazioni Mo Farah: falso nome e clandestinità
Alla BBC infatti il forte mezzofondista britannico ha svelato di come è arrivato in Gran Bretagna e di come, in realtà, il suo vero nome sia un altro.
“La maggior parte delle persone mi conosce come Mo Farah, ma non è il mio nome. La vera storia è che sono nato in Somaliland, a nord della Somalia, come Hussein Abdi Kahin. Nonostante quello che ho detto in passato, i miei genitori non hanno mai vissuto nel Regno Unito. Sono stato portato nel Regno Unito illegalmente con il nome di un altro bambino chiamato Mohamed Farah” ha rivelato il nativo di Mogadiscio.
Rivelazioni Mo Farah: domestico per sopravvivere
Farah, dunque, non è mai stato coi propri genitori (il padre è tragicamente morto durante la guerra civile, la madre risiede ancora nel Somaliland assieme ai fratelli) in Inghilterra, una nazione dove per il giovane somale la realtà è stata fin da subito ben diversa da come si aspettava.
“Avevo tutti i recapiti dei miei partenti e una volta arrivati a casa sua, la signora me l’ha tolto di dosso e proprio davanti a me li ha strappati e li ha messi nel cestino, e in quel momento ho capito di essere nei guai. Mi dicevano che, se avessi voluto rivedere la mia famiglia, dovevo tenere la bocca chiusa” ha dichiarato Farah, obbligato ai tempi a darsi ai lavori per domestici per avere qualcosa da mangiare.
La salvezza di Mo Farah: la corsa
A salvare Farah da questa drammatica situazione è stata la scuola e, in particolare, l’insegnante di educazione fisica Alan Watkinson grazie al quale, una volta apertosi, il ragazzo somalo è riuscito ad esser affidato ad un’altra famiglia dai servizi sociali.
Studiando, ma soprattutto dimostrando un talento innato per la corsa, Farah è poi riuscito col tempo ad emergere e ad attirare le attenzioni del mondo dello sport su di sé finendo per entrare, attraverso la conquista di 4 ori olimpici e 6 mondiali, nell’élite dell’atletica.
Farah dunque deve ringraziare la propria tenacia e le proprie gambe che, nel suo caso, l’hanno letteralmente aiutato a scappare da un destino crudele verso un futuro migliore.
“Non avevo idea di quante altre persone stessero esattamente vivendo ciò che ho passato io. Quello che mi ha salvato è che potevo correre”.
E Farah, pur fallendo l’assalto alle ultime Olimpiadi e celando fino ad oggi il suo tribolato percorso, lo ha fatto. Eccome se lo ha fatto.