Dopo una lunga assenza dai campi, Novak Djokovic è tornato a giocare e lo sta facendo in maniera esemplare. Sia in Israele a Tel Aviv che ad Astana in Kazakistan, il serbo sta esprimendo una qualità di gioco sopraffina, degno della sua fama: l’ultimo a cadere sotto i colpi dell’asso serbo è stato l’olandese Botic van de Zandschulp.
Appena quattro giochi quelli concessi dal balcanico al neerlandese, negli ottavi di finale del torneo kazako; Nole è tornato ad essere una macchina perfetta.
L’obiettivo di Djokovic, visto l’impossibilità di disputare quest’anno due Major (Australian Open e US Open) per via delle note posizioni sul vaccino anti-Covid, è ormai quello di assicurarsi la top-20 nella Race per approdare alle ATP Finals. Il tennista serbo infatti Djokovic, può essere a Torino pur non terminando nella top-8 (Race) in qualità di vincitore Slam (Wimbledon).
Se da una parte la qualità del suo tennis è nota, quello che sorprende maggiormente è la sua energia e condizione fisica. L’ex n.1 ATP ha spiegato il perché della sua forma: “Quest’anno la mia stagione è diversa dalle altre, non può essere usata come scala per confrontarla con quella degli altri. Non gioco un torneo ufficiale da tre mesi: per questo motivo, mi sento decisamente fresco a livello fisico e motivato a livello mentale per continuare a fare bene“.