Non si ferma il momento d’oro di Scottie Scheffler che dopo aver trionfato al Phoenix Open, all’Arnold Palmer Invitational e al WGC Match Play, ha vinto anche il Masters atestimoniare uno stato di grazie incredibile. 42 giorni esatti per raggiungere la cima della classifica mondiale dopo la prima vittoria: dal 16 febbraio al 10 aprile, un impresa mai riuscita prima d’ora.
Il golfista texano ha meritato di indossare la giacca verde, rendendosi protagonista già dal primo giorno, chiuso in seconda posizione dietro al coreano Im. La svolta della gara è arrivata venerdì, quando Scheffler è riuscito a mettere 5 colpi fra sé e gli inseguitori. Dopo un sabato giocato in difesa, domenica la sfida è principalmente contro Cameron Smith che se all’inizio, sembrava poter tenere testa all’americano, si scioglie incominciando ad alternare colpi guadagnati ad errori.
-10 (69 67 71 71) lo score complessivo di Scheffler a cui basta un -1 nel quarto e ultimo giro per gestire tutti gli avversari. L’americano diventa così il quinto giocatore a vincere da numero 1 dell’OWGR il torneo dei maestri.
Al secondo posto Rory McIlroy. Il nordirlandese, a +1 all’inizio della giornata, si rende protagonista di un’incredibile rimonta chiudendo a -7 e facendo impazzire il pubblico. Terzo posto per l’irlandese Shane Lowry mentre un gradino sotto al podio, si colloca Collin Morikawa: per l’americano un -5 che lo issa a -4 di torneo e alla quinta posizione nonché 2° nel ranking OWGR.
E poi Tiger Woods, il vero vincitore morale. Il vero miracolo è forse essere presente al Master dopo quanto capitatogli un anno fa e l’impresa è quella di aver terminato la competizione, giocando gli ultimi due giri in sofferenza, per il dolore alla gamba infortunata. L’americano chiude in calando, con un +6 di giornata e +13 complessivo, il che significa 47° posto.