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Australian Open, Sinner: Ecco quando ho capito che ero pronto per vincere uno Slam

In sala stampa l'altoatesino racconta la finale vinta dalla sua ottica, rivela la chiave del match e ribadisce l'importanza che ha per lui la famiglia

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Che fosse un “cold turkey”, un tacchino freddo come si dice in gergo, capace di gestire le emozioni e di far trasparire poco dei suoi sentimenti si sapeva ma stavolta l’impresa è troppo grande anche per lui. Sinner in sala stampa ammette di non aver metabolizzato ancora il significato e l’importanza di un simile trionfo e racconta la finale degli Australian Open contro Medvedev per come l’ha vista lui.

Arriva sorridente in conferenza l’altoatesino e rivela: “Sono davvero felice di come ho gestito le cose oggi. La partita è stata estremamente difficile. La cosa più importante è stato il supporto che ho avuto in queste due settimane.Con due set sotto in poco più di un’ora mi sono trovato nei guai, ma ho cercato di rimanere positivo, seguire la mia strategia di gioco, che ho dovuto cambiare in parte. Daniil è un giocatore incredibile e anche oggi ha dimostrato per l’ennesima volta di essere un incredibile combattente, mi aspettavo qualcosa di diverso da lui avevo la sensazione che potesse essere un po’ più aggressivo del solito, ma non così tanto. Ha giocato davvero alla grande per due set e mezzo”.

La chiave del successo al terzo set

Sinner spiega: “Ho provato a giocare alla pari, cercando di sfruttare quel paio di chance che ho avuto nel terzo set e ci sono riuscito. Quando vinci un game così importante (sul 5-4, ndr). La partita può cambiare talvolta, e così è stato. Ho provato ad allungare la partita: sapendo che lui aveva speso così tante ore in campo più di me, era probabile che stessi un po’ meglio fisicamente. Credo che questa sia stata la chiave del match.”

Sinner ancora incredulo per aver battuto Djokovic e Medvedev

Sinner ha chiaro il momento in cui ha capito che poteva fare il definitivo salto di qualità: “Penso che la stagione di due anni fa, in cui ho iniziato a conoscere meglio il mio corpo, sia stata fondamentale per me. Poi lo scorso anno abbiamo provato ad ottenere più risultati. Ho ottenuto ottimi risultati ad Indian Wells e a Miami, dove ho raggiunto la semifinale e la finale. Poi la semifinale di Montecarlo e quella a Wimbledon. Ottimi risultati che mi hanno fatto capire che potevo competere contro i migliori al mondo. Devo ancora rendermene conto: battere Novak in semifinale e Daniil in finale è un risultato straordinario per me e il mio team, però sappiamo anche che se vogliamo avere l’opportunità di sollevare un altro grande trofeo dobbiamo migliorare ancora. Il percorso e il duro lavoro pagano sempre.”

Sinner innamorato dei genitori e del fratello

A caldo aveva elogiato i genitori che gli hanno lasciato libertà di scelta da bambino: “Purtoppo non li vedo molto spesso, ma quando li vedo è sempre bellissimo. Sono andato via di casa a 14 anni, così ho dovuto crescere in fretta, provando a cucinarmi e farmi il bucato da solo. Per me è stato difficile, ma ancor di più lo è stato per loro. Non mi hanno mai messo pressione, il che è stata la chiave per diventare chi sono ora. Sono un uomo davvero rilassato, a cui piace giocare a tennis. Ho 22 anni, per cui mi diverto a fare cose normali. Sono genitori perfetti, ovviamente ho avuto solo loro, ma sono fantastici. E così è mio fratello, che è fondamentale per la mia carriera.

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