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Az Picerno, la voglia di diventare grande con l’impronta del suo Zio d’America

La favola della piccola squadra lucana che sta giocando il suo terzo campionato in serie C: tutto è nato grazie alla spinta di Donato Curcio, che non ha mai dimenticato la sua terraLa favola della piccola squadra lucana che sta giocando il suo terzo campionato in serie C: tutto è nato grazie alla spinta di Donato Curcio, che non ha mai dimenticato la sua terra

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Az Picerno, la voglia di diventare grande con l’impronta del suo Zio d’America Fonte: Pagina Facebook Az Picerno

Un paese di poco più di 5000 anime in provincia di Potenza, decisamente la location meno “globale” che ti aspetti di trovare nel nostro Bel Paese. Ma si sa che a volte il mondo del calcio riesce a creare dei ponti difficili anche solo da immaginare. E’ il caso di Picerno e della sua squadra di calcio. Una realtà piccolissima che prova a farsi strada nel difficile mondo del pallone grazie a un presidente onorario che è figlio di due mondi: quello della provincia italiano e delle grandi possibilità americane.

Picerno: un’altra avventura in serie C

Il piccolo Az Picerno continua ad alimentare la voglia di calcio dei suoi abitanti. C’è un’intera cittadina alle spalle della squadra di calcio che sta giocando il suo secondo campionato consecutivo in Lega Pro, terzo campionato italiano e finestra sul cortile dove giocano i migliori. L’avvio della squadra di Longo in questa stagione non è stato dei migliori ma la speranza è quella di riuscire a raddrizzare una classifica che fino a questo momento è ancora troppo deficitaria.

Donato Curcio: lo Zio d’America del Picerno

C’era una volta lo Zio d’America, ma nel caso di Picerno c’è ancora. In questo caso è Donato Curcio, classe 1942 che ha deciso di accettare la sfida solo per motivi di cuore. Donato è uno di quelli che tenta la “fortuna”. A 19 anni si diploma all’istituto tecnico di Potenza e per non gravare sulle finanze dei genitori decide di provarci in America. Si fa le ossa lavorando in un’officina e poi come a volte accade riesce a realizzare il suo “american dream”. A Buffalo apre un’azienda specializzata in macchine per decorare prodotti in plastica e da quella fabbrica diventa un colosso con 50 sedi sparse in tutto il mondo.

Una fortuna che Curcio decide di condividere con il posto che gli ha dato i natali, un modo per sentirsi più a casa e più vicino a papà Vito e mamma Elvira, e così nel 2007 fa la sua prima donazione al Picerno di 1 milione di euro per ammodernare lo stadio che prende il suo nome (unico caso in Italia di stadio intitolato a una persona vivente). Ma da quel momento la sua passione e il suo coinvolgimento crescono sempre di più fino a diventare il presidente onorario. Ma ci tiene a chiarire: “Lo faccio solo per cuore e passioni, qui i soldi non c’entrano niente”.

Reginaldo: dalla Fiorentina alla Lega Pro

Dopo il decimo posto conquistato nella scorsa stagione, la squadra lucana spera di riuscire a conquistare un posto al sole anche in questo campionato e si affida anche stavolta all’esperienza e alla grande tecnica di Reginaldo. L’attaccante brasiliano con passaporto Italiano vanta una lunghissima carriera. L’Italia per lui è il suo secondo paese visto che ha concluso il suo percorso nelle giovanili con la maglia del Treviso con la quale ha debuttato nel grande calcio prima delle esperienza con la maglia della Fiorentina, del Parma e del Siena. Nel 2021 accetta la sfida del Picerno di cui è diventato uno dei simboli.

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