Tirargli fuori una parola sulla sua vita privata è un’impresa praticamente impossibile. Ma il Torneo Giardini Margherita, appuntamento cult nel mondo della pallacanestro a Bologna, è riuscito a compiere il miracolo di riportare Andrea Bargnani al centro dell’attenzione. Dopo l’esperienza con il Baskonia nella stagione 2016-2017, il Mago ha messo la pallacanestro in un cassetto ma è rimasto ben impresso nella memoria dei tifosi italiani.
- Bargnani torna in pubblico: “Bello vedere l’affetto della gente”
- Il ritorno di Bargnani: “Ora mi dedico ad altre cose”
- Mondiali, Bargnani punta su Pozzecco e Datome
Bargnani torna in pubblico: “Bello vedere l’affetto della gente”
L’occasione giusta per tornare a farsi vedere ed applaudire è il Torneo Giardini Margherita di Bologna, appuntamento culto nell’estate della pallacanestro bolognese. Andrea Bargnani torna sotto le luci dei riflettori, si becca qualche battuta dall’amico di sempre Matteo Soragna e poi concede anche un’intervista alla pagina ufficiale del Torneo.
Bologna è diventa casa mia da due anni, e da quando sono qui ho scoperto davvero quanto sia importante la pallacanestro in questa città. E’ difficile capirlo fino a quando non vieni a Bologna, non ti immagini che in Italia ci sia una città così legata al basket. E’ un’ossessione, anche più del calcio.
Non credo che stasera le persone siano venute per me, però mi fa piacere. Era da tanto tempo che non ero sul campo da basket o comunque in apparizioni pubbliche e mi fa molto piacere l’affetto dei tifosi, c’era tanta gente con la maglia dei Raptors e il numero 7, ed è sempre molto figo vedere tante persone, soprattutto giovani, con la tua maglia. Non faccio molto apparizioni perché ho altro da fare, ma se ci sono occasioni divertenti con altri appassionati di pallacanestro mi fa molto piacere.
Il ritorno di Bargnani: “Ora mi dedico ad altre cose”
Come detto, riuscire a strappare una parola sulla sua vita personale è impresa impossibile. Dopo l’addio, neanche annunciato, al mondo del basket il Mago ha continuato la sua vita da “persona comune” nonostante i 213 centimetri di altezza che tendono a distinguerlo in qualsiasi occasione. Il suo è stato un taglio netto con il mondo della pallacanestro.
Il basket? Per me è una delle grandi passioni a cui ho dedicato tantissimo tempo e tanti sacrifici. Ma io tante passioni e nel tempo alcune passioni tendono a prendere il sopravvento su altre.
Mondiali, Bargnani punta su Pozzecco e Datome
Le esperienze in nazionale con quello che doveva essere il trio delle meraviglie con Belinelli e Gallinari, non sono andate secondo i piani regalando meno successi di quanto sognate. Ma Bargnani resta un tifoso degli azzurri e seguire con attenzione l’avventura al prossimo Mondiale.
La nazionale l’ho seguita l’anno scorso, secondo me Pozzecco è la persona giusta in nazionale per creare le ribes giuste durante l’estate, uno che crea un’atmosfera particolare. E’ preparato dal punto di vista tecnico. Non mi piace quando fa quelle sfuriate e ha quegli eccessi ma credo che facciano parte del suo carattere.
Il Mondiale è più facile rispetto agli Europei per certi versi, non ci sono squadre cuscinetto però c’è la possibilità di andare più avanti. E’ una nazionale che non ha stelle ma un gruppo molto solido e che ha dimostrato di poter fare grandi cose. E poi c’è Gigi (Datome ndr).