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Basket LBA, top e flop 20a giornata: Abass è il gregario giusto di casa Virtus. Brown lancia Varese

Brescia resta ancora solitaria in vetta e punterà ora a confermare il trionfo dell'anno passato nella final eight di Coppa Italia. Ma le big Olimpia e Virtus ormai sono vicince

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

A due terzi del cammino la Serie A di basket è pronta a lasciare spazio alla final eight di Coppa Italia, che da giovedì 15 febbraio a Torino è destinata a scaldare l’aria e renderla elettrica come non mai. Prima però vale la pena dare una ripassata a quel che ha detto l’ultima giornata, che ancora una volta ha visto Brescia mantenere saldo il comando (spazzata via Reggio Emilia, dove intanto è arrivato l’ex Lakers Tarik Black) ma anche Bologna e Milano rispondere senza fronzoli, ormai lanciatissime verso i piani alti della LBA (soprattutto l’Olimpia è sembrata superare le difficoltà palesate nel girone d’andata). Anche Varese continua a risalire posizioni, trascinata da Mannion e da un Brown chirurgico quanto basta. Non accennano a diminuire i venti di crisi a Trento (6 ko. nelle ultime 7 giornate) e Pesaro, dove Sacchetti insegue ancora la prima vittoria e nell’attesa è scivolato al penultimo posto.

Basket Serie A: i top della 20a giornata

  • GABE BROWN 8. Varese da un mese a questa parte è un’altra squadra, da quando cioè Mannion è arrivato a trascinarla come si deve. Anche Gabe Brown ne ha tratto giovamento: contro Pesaro ha fatto sembrare facili anche cose apparentemente difficili, come le 4 triple (soprattutto due senza senso, davvero “ignoranti”) con le quale ha spezzato l’equilibrio e mandato in aria i piani di Sacchetti. Mano caldissima, sguardo penetrante, Brown ha alzato il proprio livello e adesso l’Openjobmetis può seriamente cominciare a pensare in grande, perché di tempo per agganciare il treno play-off ne resta tanto.
  • RAYJON TUCKER 8. Venezia è subito tornata a fare la voce grossa e Tucker ha subito ritrovato la via maestra. Ha sparigliato le carte contro Pistoia, che una volta perso Varnado ha perso anche la lucidità per restare incollata alla partita. Tucker è l’idolo dei ragazzini che assiepano il Taliercio e i 20 punti segnati (con 6/8 in area) dimostrano perché è così amato dal pubblico orogranata. Spahija ha ritrovato un tiratore affidabile, soprattutto però un elemento in grado di poter alzare l’asticella quando più lo vuole.
  • AWUDU ABASS 7,5. Nella Virtus che batte anche Scafati c’è tanto di Marco Belinelli (18 punti con 4 triple a bersaglio), ma quello che più ruba l’occhio è Awudu Abass, che in uscita dalla panchina offre una prova concreta e di grande impatto, firmando 3 tentativi su 4 dalla distanza e cavalcando il parziale di 20-2 col quale la Segafredo chiude i conti nella ripresa. Abass è un soldatino che sa sempre come farsi rispettare: Banchi gli da fiducia e lui lo ripaga con la stessa moneta. E chissà che l’ennesima buona prova sul suolo italiano non gli possa garantire più spazio anche in campo continentale (ma prima c’è la Coppa Italia).
  • KENNY GABRIEL 7,5. Brescia continua la sua corsa solitaria al vertice e il buon Kenny, giramondo del basket europeo ma con cittadinanza ormai dalle parti del Pala Leonessa, ha pensato bene di concedersi una bella “carnevalata” (in senso buono) firmando il suo career high da 20 punti nel successo su Reggio Emilia. Spicca soprattutto la precisione dall’arco: chiude con 6 triple a bersaglio su 12 tentativi, spaccando a più riprese una partita nella quale la Germani non si volta mai indietro, approfittando anche dell’eccessivo nervosismo ospite. Il modo migliore per tornare a Torino e difendere la Coppa Italia.

Basket Serie A: i flop della 20a giornata

  • PAYTON WILLIS 5. Pistoia qualche attenuante ce l’ha per provare a spiegare la regressione delle ultime settimane, e certo l’infortunio di Varnado (che salvo sorprese salterà la final eight) non è una buona notizia. Payton Willis in casi del genere può diventare una pedina chiave tanto nel bene quanto nel male, ma la serataccia di Venezia (3/10 dal campo e tre soli rimbalzi) dimostra che non sempre le ciambelle vengono col buco. L’Estra rischia di rovinare una prima metà di stagione a fari alti: adesso deve davvero stringere i denti.BRIANTE WEBER 4. Reggio Emilia è una degna candidata al ruolo di Dottor Jekyll e Mister Hyde della LBA. Alterna prestazioni da urlo ad altre che rasentano lo sconcerto, vedi quella di Brescia dove si ritrova sotto di 19 punti alla prima sirena. Priftis ha perso un po’ la testa (espulso dopo soli 8’), Weber non è stato da meno, espulso un po’ più in là nella partita ma comunque lontanissimo dal giocatore che ha dimostrato di poter essere (2/9 dal campo e tante palle perse). L’Unahotels del dopo Hervey ripartirà da Tarik Black, ma è nella testa che deve cambiare: senza continuità non si va da nessuna parte.

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