Brescia sogna ad occhi aperti: è rimasta solitaria in vetta, approfittando del ko in volata della Virtus contro l’Olimpia nel big match del Forum, e dopo 11 giornate sta lassù solitaria a dimostrare al mondo intero che programmazione e convinzione nei propri mezzi sono due virtù che possono cambiare il destino di chi le fa proprie.
Germani da sogno nella domenica che celebra il ritorno di Milano, che grazie agli “italiani” riesce a spuntarla su Bologna, forse un po’ stanca dopo le imprese europee, di sicuro un po’ sprecona in un finale punto a punto che avrebbe potuto portare dalla propria parte. Copertina di giornata anche per Reggio Emilia, che passa a Napoli con i soliti tenori made in USA e a sua volta continua a strizzare l’occhio alla parte alta della classifica. Anche Trento e Venezia continuano a vincere: il Nord-Est della palla a spicchi per ora detta legge. E la stagione è ancora lunga…
Basket Serie A: i top dell’a1a giornata
- ALESSANDRO MAGRO 10. Se Brescia sprigiona pallacanestro da tutti i pori, se demolisce Sassari lasciandola indietro di 45 punti, se offre al popolo ben 6 giocatori in doppia cifra e in generale una chimica di squadra come poche se ne vedono altrove, molto del merito è da addebitare a coach Magro. Che dopo un’onesta carriera da vice allenatore adesso comincia a far tornare i conti: la Germani è una creatura bellissima, che gioca e che diverte, che si batte come leonessa (come potrebbe essere altrimenti?) senza lasciare mai nulla d’intentato. Magro ha rilanciato Della Valle, ha rimesso Bilan sulla cartina del campionato, ha fatto crescere sotto la sua guida Burnell e Petrucelli, e adesso comincia a far paura anche alle grandi annunciate. E sabato prossimo a Reggio Emilia proverà a mantenere saldo il primato, in un confronto che merita di essere attenzionato.
- PAYTON WILLIS 9,5. Pistoia non è più una sorpresa, ma Willis è forse qualcosa di molto più forte di quanto si potesse pensare. E contro la Bertram ha dato un saggio di poesia pura applicata alla pallacanestro: il 9/13 dall’arco è il biglietto da visita per spedire l’Estra alle porte del paradiso, mettendo cioè nel mirino un posto tra le 8 di Coppa, e soprattutto ribadendo al mondo intero che Brienza non ha ancora finito di fare miracoli (con questa fanno 4 vittorie di fila). La tripla della vittoria arriva a 8 decimi dalla sirena ed è di una bellezza e di una difficoltà uniche. Ma un Willis così è l’uomo ideale per regalare magie.
- OSVALDAS OLISEVICIUS 9. Appena il lettone ha messo piede in campo, di colpo la stagione di Treviso ha preso un’altra direzione. E la vittoria (pesante) di Cremona ha impresso il suo marchio indelebile, ben stampato sull’etichetta: 25 punti e 7 rimbalzi, soprattutto però la mano ferma con la quale decide in lunetta una sfida rimasta in bilico fino a una manciata di secondi dalla sirena. Olisevicius in tre sole gare ha già fatto dimenticare il pessimo Young di inizio stagione, ma soprattutto ha ridato speranza alla Nutribullet, che adesso ha tutte le carte in regola per poter diventare una squadra da corsa. E già domenica contro Trento se ne potrà sapere di più.
- NICOLÒ MELLI 8. Eccolo il primo segnale forte mandato dal capitano. Che sin qui s’era appisolato, pagando dazio alle fatiche estive e ai tanti problemi di casa Olimpia. Nel giorno in cui non c’era alternativa all’infuori della vittoria, sia per una questione di prestigio (sarebbe stato il terzo ko. stagionale contro la Virtus), sia per non rischiare seriamente di mancare il treno per la Coppa Italia, Melli ha battuto un colpo. Anzi, ne ha battuti 15, come i punti segnati (top scorer di Milano), alcuni nei momenti più cruciali. Nel finale rischia in lunetta, dove fa 1/2, ma dopo aver dato tutto e aver trascinato i compagni a una vittoria di capitale importanza.
Basket Serie A: i flop dell’11a giornata
- DINAMO SASSARI 4. Di ripassate in questa stagione Sassari ne ha già prese diverse, ma quella del PalaLeonessa è destinata a fare giurisprudenza. Una battuta d’arresto senza appello, ma oggettivamente anche inspiegabile. Perché va bene che Brescia di questi tempi è una gatta brutta da pelare per chiunque, ma perdere in modo così arrendevole, surclassati a rimbalzo e con percentuali dal campo imbarazzanti (il 3/22 dall’arco parla da solo) è troppo anche per una squadra che non se la sta passando troppo bene. Il problema è che Piero Bucchi le soluzioni le cerca, ma non sa più come fare a trovarle. Sassari ha un piede e mezzo fuori dalla final eight di Coppa Italia e una gara davanti contro Brindisi che, se sbagliata, metterebbe tutti in serissima discussione.
- DISCOVERY (NOVE) 0. È giusto switchare sulla pubblicità un finale di partita come quello tra Olimpia-Virtus, con 4 secondi sul cronometro e un giocatore (Hackett) in lunetta? Probabilmente no, soprattutto per quei tifosi che hanno sacrificato il loro tempo per restare incollati davanti alla tv. Davvero Fazio non poteva aspettare un minuto in più per far sapere all’Italia intera che ieri era il compleanno di Nino Frassica? Il basket merita rispetto, ma le tv nazionali continuano a voltargli le spalle. Ma una cosa così non s’era ancora vista.